Qui però, perveniamo a qualcosa che desidererei dire, non si cita volentieri, e che però appartiene alle cose che si ripercuotono all'interno dell'azione sacerdotale. Questa piaga delle cavallette, vista dal puro punto di vista dell'anima cosciente, ha fatto già la sua comparsa in un senso più generalmente imminente, per davvero, mentre noi parliamo teoricamente. Parlando a delle persone
laddovea cui,
inda condizioni malate, possono sempre comparire dei risanamenti, queste cose poi non possono venire dibattute; quando però, si tratta dell'agire sacerdotale, allora si deve sapere con quali uomini, di regola, si ha a che fare.
Accade che, regolarmente, vi è un'enorme letizia in coloro che si dicono uomini liberali o democratici se questi possono sempre e ripetutamente dire che l'umanità, in un dato territorio della Terra, si è tanto enormemente incrementata.
L'aumento della popolazione è cosa che viene fortemente osservata, in maniera particolare, dagli uomini liberal-democratici, intesi in senso politico, e anche da tutti, come
voi credete, i liberi pensatori spirituali.
Ora, vedete, in primo luogo ciò non è del tutto esatto, perché le statistiche si basano su errori; nei calcoli di confronto statistici non si considera l'intera Terra, se ne considera solo un pezzo e non si pensa che le altre parti di essa, in altri tempi, erano popolate in maniera più folta di oggi. Nel dettaglio, ciò non è sempre giusto, ma
nel complesso è vero che già nel nostro tempo compare un tipo di uomini in sovrannumero che sono senza Io, i quali, in realtà, non sono uomini. Questa è una verità spaventosa. Se ne vanno in giro, non sono incarnazioni di un Io. Vengono posti all'interno dell'ereditarietà fisica, ricevono corpo eterico ed astrale, in un certo senso vengono equipaggiati interiormente con una coscienza arimanica; se non li si guarda esattamente danno l'impressione di essere uomini, ma nel pieno senso della parola non sono uomini.Questa
è una verità terribile, è presente ed è proprio vera. E
lo scrittore dell'Apocalisse indica in modo diretto degli uomini quando parla sulla piaga delle cavallette nella quinta epoca delle trombe. E di nuovo, si può riconoscere lo scrittore dell'Apocalisse nella sua veggenza. Infatti,
nel corpo astrale, tali uomini appaiono proprio come egli li descrive: come cavallette eteriche, con volti umani. E' proprio così che si deve pensare a riguardo di tali cose sovrasensibili in modo tale che il sacerdote le debba sapere. Allora è un curatore di anime. Allora, deve trovare anche le parole per tutto ciò che accade in una simile anima. Non devono essere sempre anime cattive, possono essere anime che giungono fino all'animico ma fanno a meno dell'Io. Se ne verrà a capo, quando ci si imbatterà in questi uomini. Il sacerdote deve saperlo perché ciò influenza la comunità fra gli uomini. Soprattutto quegli uomini che sono animicamente puri soffrono per tali persone che vanno per il mondo proprio come uomini-cavalletta. Può e deve sorgere addirittura la domanda:
Come ci si deve comportare nei confronti di tali uomini?Nei confronti di tali uomini, si ha spesso proprio un compito difficile, perché essi sono profondamente sensibili; possono essere straordinariamente sensibili, però si nota che in loro non si nasconde un'individualità propria. Naturalmente bisogna loro soltanto premurosamente occultare, che in loro non si nasconde nessuna individualità perché altrimenti la conseguenza naturale sarebbe la pazzia. Ma nonostante il fatto che si debba nascondere loro questa cosa si tratta che, per tali anime - sono anime, anche se non spiriti -
si prepari tutto in modo tale che queste persone, trovino un rapporto con altri uomini al cui seguito possano evolversi, che in un certo senso, divengano compagni di questi altri uomini. Questi uomini mostrano abbastanza precisamente la natura e l'essere dell'uomo, fino al ventesimo anno d'età. Poi, in questo ventesimo anno nasce prima l'
anima razionale ed affettiva e con essa viene data la possibilità di un godere terreno dell'
Io.
Chi volesse affermare che, nei confronti di tali uomini senza Io, privi di individualità, non bisogna comportarsi in maniera compartecipe, perché non avrebbero un'incarnazione futura, non essendo presente un'individualità, si sbaglia di molto. Egli dovrebbe anche affermare che non si dovrebbe comportare in maniera compartecipe anche con i bambini. Si deve decidere, in ogni caso,
cosa si nasconde propriamente, in una siffatta persona. Talvolta, in tali anime si nascondono anime postume, postume di fronte alle anime umane che nacquero in un certo periodo dell'evoluzione e che sì incorporano ripetutamente come uomini. Possono essere però, anche anime restate indietro che più tardi sono ritornate da un altro pianeta dove, in un determinato periodo, era andata l'intera umanità. Anche simili anime si possono nascondere nei corpi umani. In piena coscienza, dobbiamo educare questi uomini come se fossero rimasti bambini.
Vedete, tutto ciò è proprio già celato all'interno dell'Apocalisse. E quando si prendono queste rappresentazioni, che emergono come immaginazioni - nell'Apocalisse sono talvolta terribilmente taglienti nel cuore, spaventose, quando si parla qui di tutta la sofferenza possibile che viene all'umanità terrestre -, dobbiamo dire: nella nostra epoca è presente davvero molto di ciò, soprattutto negli aspetti spirituali.
Ora vi sono anche delle grandi, soavi e miti rappresentazioni nell'Apocalisse, come per esempio gli Angeli che vengono con i profumi, con il turibolo (
Ap 8,3). Qui si accenna al fumo sacrificale. Ed il nostro sguardo, pone l'attenzione su molto di ciò che ha avuto luogo al tempo delle crociate. Con la
prima tromba veniamo trasportati alle crociate; abbracciando con lo sguardo lo sviluppo dell'anima cosciente dell'umanità perveniamo proprio all'epoca delle crociate. E qui vediamo che, al tempo delle crociate, nel periodo ad esse relativo, fanno la comparsa singole personalità che infatti ricevevano impressioni enormemente forti dalla loro convivenza con il mondo spirituale. Qui ci imbattiamo, desidererei dire, nei
geni della religiosità. E' di straordinaria importanza che ciò sia chiaro per noi. Qui incontriamo i geni della religiosità.
Retrocediamo ancora e così, guardando a ritroso prima del nostro campo della coscienza, troviamo il periodo, dal mistero del Golgota fino alle crociate e a tutto ciò che con questo è connesso, possiamo vedere questo stesso periodo come una epoca più piccola dell'apertura dei sette sigilli. Lo si capisce chiaramente, solo dopo che ci si è chiariti quanto segue. Pensate soltanto a quante personalità hanno fatto la loro apparizione proprio all'epoca delle crociate e che hanno diretto tutta la loro religiosità nella profondità, nell'intensità del sentimento, nell'esperienza mistica interiore. Ciò ebbe inizio proprio allora,
in fin dei conti, quando primaprecedentemente ancora si guardava all'intero universo, quandose si voleva percepire il mondo del divino - in ogni caso - dagli uomini influenti connella continua battaglia contro la corrente che usciva da Roma. Era presente la comprensione per il Dio che vive, tesse ed opera nella manifestazione dei sensi, a cui si sollevava lo sguardo. Poi però, tutto ciò venne diretto, più o meno verso l'interiorità. Apparvero i
grandi geni della mistica. Prima, abbiamo uno sguardo nel cosmo come una manifestazione del divino; dopo abbiamo un sentimento che il cuore umano può sentire come un accendere la luce interiore, in modo tale che il divino possa venire illuminato a partire dall'interiorità dell'uomo.
E queste tappe descritte dallo scrittore dell'Apocalisse, sono presenti proprio nella diffusione del Cristianesimo. Abbiamo qui la
prima penetrazione vittoriosa del Cristianesimo, in cui il suo diffondersi sta, di fatto, nella forza dello spirito vittorioso, della parola vittoriosa. Si diffonde, desidererei dire, nei retroscena della vita sociale di allora. Abbiamo, poi, una
seconda epoca in cui la diffusione del Cristianesimo esige dalla Terra, molto di ciò che egli chiama pace. Ciò, fondamentalmente prende parte alla lotta nella seconda epoca. Vediamo
poi anche il periodo dove fa la sua comparsa progressivamente un'aspirazione dell'impulso interiore del Cristianesimo, in cui il Cristianesimo diviene religione di Stato, cosa che naturalmente, fu un'aspirazione del vero impulso originario cristiano. Abbiamo però poi, l'epoca che si deve intendere come quella del
quarto sigillo, in cui il maomettanesimo irrompe nel modo da me descritto. E così, si apre sigillo per sigillo e ciò che accade, sotto l'influsso delle crociate, accade con l'influsso di geni religiosi importanti; lo si può osservare, se si segue in maniera più precisa, ciò che è propriamente accaduto.
In questo contesto tutta la redazione della Storia è veramente una falsificazione storica completa.Poi vedete, prima delle crociate ogni diffusione del Cristianesimo è avvenuta proprio nel bene. E ciò che è più volte accaduto qui, attraverso i membri del monachesimo, anche ciò che è cattivo in senso esteriore, quando il Cristianesimo si è diffuso sino alle crociate, in Europa è accaduto più o meno sul modello dei
racconti palestinesi. Ad ogni modo, i Vangeli non erano letture per i laici, erano occupazione per i sacerdoti. Ma ciò che accadde allora, si trova sotto l'influenza di ciò che il sacerdote, poteva scorgere dal Vangelo. Il sacerdote aveva il Vangelo ed il culto. Il culto era ciò in cui il mondo sovrasensibile, si rispecchiava in maniera sensibile. La messa, lo stesso sacrificio della messa, per i sacerdoti, era ciò in cui essi vedevano le porte rivolte verso il sovrasensibile. Perciò, impararono osservando progressivamente, ma sempre più innalzando lo sguardo verso la manifestazione del divino-spirituale, attraverso il cielo stellato e tutte le antiche meravigliose profezie ancora rimaste in connessione con ciò che questa mattina - nei confronti dell'astronomia e dell'astrologia odierna - ho chiamato astrosofia; tutte queste saggezze antiche, vennero a poco a poco celate quasi completamente, fino all'epoca delle crociate.
Al tempo delle crociate vediamo dappertutto, e all'improvviso, far la loro comparsa degli uomini che ora peregrinavano dall'Oriente a
dll' Occidente, o che ritornavano direttamente dalle crociate, o che vennero più tardi e nei quali si erano radicate delle cose che erano
segreti dell'Oriente. Qui sono stati portati dall'Oriente una gran quantità di scritti, che più tardi si sono rovinati; ciò è da ascriversi alla circostanza che non si era vegliato proprio con gli occhi di
Argo su tutto ciò che si possedeva di scritto come si fa oggi. Perciò non è rimasto molto di ciò che era scritto. Si è diffuso molto di più attraverso la tradizione orale nel senso del Cristianesimo cosmico ed ha preso radici proprio al tempo delle crociate.
Qui viene aperto una specie di
settimo sigillo. E per potere esprimere ciò che concerne il rispetto per ciò che viene scritto, si pensi per una volta a quanto segue: sembrerebbe che un professore italiano abbia scoperto i manoscritti di
Livio, e che tempesta viene fatta da parte dello stato italiano - nonostante che il tutto sia incerto - per venirne in possesso. Non occorre andare indietro di molto nel tempo, per trovare il momento in cui lo stato era indifferente al massimo grado, al fatto che si sia rinvenuto questo o quello. L'interesse a conservare ciò che è scritto è qualcosa che è apparso solo più tardi.
In questo contesto, io stesso ho visto un pezzo riuscito, quando ero all'archivio di Goethe e di Schiller. Qui ricevemmo una lettera dì Goethe che si mostrava strana: sudicia, paurosamente strappata. Al tempo in cui mi trovavo all'archivio di Goethe e di Schiller, ciò era già un peccato. Non si tratta così una lettera di Goethe. Facemmo delle ricerche per sapere che c'era dietro. La lettera era stata nelle mani di
Kuno Fischer, che l'aveva semplicemente data alla tipografia, non l'aveva trascritta bensì spedita alla tipografia con i suoi appunti e note a margine. E' stato un miracolo che, nonostante tutto, la lettera si sia salvata, poiché allora, in generale, non sì conservavano i manoscritti.
Non bisogna meravigliarsi del fatto che, al tempo in cui il Cristianesimo venne in contatto, attraverso le crociate, con l'orientalismo, nello stesso Cristianesimo si diffondessero verità che oggi chiameremmo verità cabalistiche. In questo periodo, visse qualcuno che, senza fare alcun scalpore, ne sapeva di più di
Jakob Böhme, mentre al tempo di Jakob Böhme, faceva scalpore che vi fosse un uomo come, per l'appunto, Jakob Böhme.
Il tempo delle crociate - in cui non vogliamo accennare agli avvenimenti esteriori che vengono descritti nei libri di storia, ma a ciò che accade nella coscienza dell'uomo -,
è il periodo in cui il tempo dei sigilli si trasforma nel tempo delle trombe. Nature con una sensibilità più profonda hanno sempre percepito il periodo fra le crociate fino ai giorni nostri, in modo tale da dire:
Ah, che terribile cosa accade qui nelle anime umane nel segno degli squilli di tromba -, quando tratto la cosa dal punto di vista sovrasensibile. Però, gli uomini sulla Terra, non odono gli squilli di tromba.
Questa coscienza, è proprio ciò che dovrebbero possedere molti uomini di
questo tempo, tempo che noi viviamo come il periodo della
sesta tromba, di cui ben sapete quali sono le sue caratteristiche essenziali e le sue essenziali ripercussioni.
Un terzo degli uomini
, così si cita (
Ap 9,15),
verrà ucciso
. Questo, naturalmente, accadrà solo nel corso del tempo.
Con "uccidere" qui si intende questo non essere presente dell'Io in quegli uomini che già prima furono preparati attraverso la forma di cavalletta.Queste cose, costringono proprio il sacerdote a vedere, più profondamente, nella struttura di ciò che accade. Il sacerdote deve avere a che fare con il sovrasensibile. In ogni direzione siamo circondati dal sovrasensibile. Ciò che può essere osservato dall'uomo, dal momento che abbiamo un corpo fisico, è solo un dettaglio della vita umana. Dal momento che cominciamo a penetrare nel sovrasensibile, vediamo poi le reali azioni degli uomini, e vediamo spesso che essi, non sono coscienti delle conseguenze di queste loro azioni. Talvolta, non si può sapere cosa un uomo causi nella vita di un altro, quando gli passa accanto senza curarsi di lui, anche se è stato posto nel suo karma di comportarsi nei confronti di questi in una certa maniera in questa vita terrena. Più tardi, questo karma eserciterà tuttavia una costrizione più grande, dovrà venire appianato, ma in verità
dovrebbedoveva venire appianato in questa vita. Non c'è bisogno di osservarlo nella vita fisica esteriore. Nella vita fisica esteriore non vi è
nulla da obiettare contro l'uomo in questione, dal punto di vista esteriore, borghese, egli ha adempiuto a tutti i suoi obblighi, egli però, ha compiuto forse qualcosa nel senso dei rapporti con l'evoluzione del mondo che ha creato delle ferite paurosamente profonde. Non si può dire che si tratta di cose sovra-terrene perché il sovrasensibile si verifica in continuazione, all'interno dell'elemento terreno.
Vedete, capire l'Apocalisse con questa serietà, sarà una necessità nella misura in cui ciò che io ho chiamato il
Cristo eterico diverrà visibile all'interno dell'umanità. Perciò, corrisponde ad una intuizione del tutto sana, che ha avuto origine nel più profondo subconscio il fatto che voi, miei cari amici, abbiate voluto fare dell'Apocalisse, l'oggetto delle vostre considerazioni.