| grazie della riposta, che condivido in pieno per quanto riguarda la forza della debolezza e dell'umiltà ("chi vuole essere il primo sia l'ultimo e il servo di tutti" e poi "i primi saranno gli ultimi") A mio avviso, però, ciò non risolve la questione: cosa penseresti se di Maitre Philippe si dicesse, da una parte, che la sua vita fu tutto un crescendo di azioni miracolose e dall'altra, invece, che iniziò con grandi miracoli-segni per ritrovarsi alla fine completamente privo di forze? Questo, naturalmente, per quanto ho potuto capire io. - Comunque, ho dei dubbi sul fatto che la forza divina del Cristo scemò fino all’impotenza: “come dunque Egli ebbe detto loro “sono io” essi arretrarono e caddero a terra” (Gv18,6); “e toccato l’orecchio, lo guarì” (Lc22,51). Non è vero che non ebbe più “la capacità di rispondere alle domande di Pilato, di Erode e di Caifa”, anzi: nei sinottici risponde e bene a Caifa come in Giovanni ad Anna. E talmente era nell’impotenza da rivolgersi alla guardia che appena prima lo aveva colpito violentemente con parole che io trovo tra le più nobili e commoventi di tutto il Vangelo: “Se ho parlato male, prova che è male: ma se bene, perché mi percuoti?” (Gv 18,23). Davanti a Pilato, in Giovanni parla eccome, mentre nei sinottici egli tace “mentre era accusato dai gran sacerdoti ed anziani”. È vero che davanti ad Erode, di cui è solo Luca a riferire, “Egli non rispose nulla”, ma anche lì “erano presenti i gran sacerdoti e gli scribi che lo accusavano con veemenza” (Lc 23,6).
Edited by lorenzo s - 11/1/2014, 16:10
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