La forza del Cristo

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lorenzo s
view post Posted on 10/1/2014, 15:28 by: lorenzo s

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Come è noto, le conferenze di Rudolf Steiner pubblicate dall’Editrice Antroposofica riportano l’avvertenza dell’autore: “Va però tenuto presente che nei testi da me non rivisti vi sono degli errori”. Rudolf Steiner non dice “vi potrebbero essere”, dice proprio “vi sono degli errori”! Se poi consideriamo che
"Diversi uditori hanno usato la stenografia con diversi gradi di destrezza, poi hanno trascritto gli stenogrammi in lingua corrente e a volte hanno anche introdotto delle redazioni del testo. Così si legge per esempio nell’O.O. 137 (HDD2004, p. 233): “Questa edizione si basava sullo stenogramma di Franz Seiler, di Berlino, che su richiesta di Marie Steiner-von Sivers è stato corretto, oppure rielaborato da Adolf Arenson”. (“Capire il karma”, conferenze di Steiner pubblicato da Archiati sulla base di trascrizioni originali degli stenogrammi, p. 115)
riesce più facile comprendere la ritrosia di alcuni verso lo studio delle conferenze, a scapito dei testi scritti.
("Meglio leggere un libro venti volte che venti libri una volta" diceva Rudolf Steiner, facendo eco a Tommaso d'Aquino: "Visto che non puoi leggere tutto ciò che possiedi, limitati a possedere ciò che leggi")
Tutto ciò per riproporre, dopo averla sottoposta privatamente agli "amici" senza molto successo, una questione cristologica tratta da alcuni brani di due diversi cicli: “Il Vangelo di Giovanni in relazione con gli alti tre e specialmente col Vangelo di Luca” (O.O. 112) e “Il Quinto Vangelo. Ricerca dalla cronaca dell’akasha” (O.O. 148).
Il contenuto principale della nona conferenza dell’O.O. 112, Kassel 2.VIII.1909, citando dall’indice sommario, è: “Il graduale accrescimento della forza del Cristo nel compiere i segni e i miracoli”.
Dal primo segno (nozze di Cana) al secondo (guarigione del figlio dell’ufficiale), dice Steiner, “Si tratta di un aumento della forza del Cristo” (pag. 172). E con il terzo segno (guarigione del paralitico di trentott’anni presso lo stagno di Betesda)? “Questa è di nuovo una intensificazione della forza del Cristo” (pag. 173).
Il quarto segno è la moltiplicazione dei pani (...) La sua forza fluisce da Lui sui discepoli. Ma anche a questo punto si scopre un accrescimento della sua forza” (pag. 174).
Con il quinto segno (i discepoli vedono Gesù che cammina sul mare) “Si tratta ancora di un accrescimento della forza del Cristo” (pag. 176).
Poi viene la guarigione del cieco nato e “La forza del Cristo è nuovamente aumentata” (pag. 177).
Con il settimo ed ultimo segno, col risveglio di Lazzaro “Abbiamo anche qui un accrescimento della forza del Cristo. La forza del Cristo si accresce di gradino in gradino” (pag. 178).
Passiamo ora all’O.O. 148, terza conferenza, Oslo 3.X.1913 (nella mia edizione, Antroposofica 1985, l’indice è senza sommario), a pag. 47:
subito dopo il battesimo nel Giordano (...) l’azione del Cristo nel suo muoversi sulla Terra era del tutto sopraterrena: compiva guarigioni che non si possono compiere con alcuna forza umana; parlava alla gente con un’efficacia divina. (...) Ma sempre più si rendeva simile al corpo di Gesù di Nazareth, si comprimeva, stringendosi sempre più nella condizione terrena, facendo sì che scemasse sempre più la forza divina. Tutto questo sperimentò l’entità del Cristo mentre andava assomigliando al corpo di Gesù di Nazareth: un’evoluzione che era in certo senso discendente".
E a pag. 48:
Nella misura in cui l’entità eterica del Cristo diveniva sempre più simile al corpo di Gesù di Nazareth, il Cristo divenne uomo, e svanirono in lui le forze spirituali miracolose del Dio. Vediamo ora l’intero cammino di passione del Cristo, che iniziò nel momento in cui, poco dopo il battesimo di Giovanni nel Giordano, Egli guarì gli ammalati e scacciò i dèmoni mediante le sue forze divine, quando gli uomini stupiti per aver visto il potere del Cristo, dissero: nessun essere ha finora compiuto sulla terra cose simili.
Era il tempo in cui l’entità del Cristo era ancora poco simile al corpo di Gesù di Nazareth. Il cammino inizia con l’assistere stupito degli ammiratori presenti ai miracoli, e si compie là dove l’entità del Cristo è divenuta tanto simile al corpo di Gesù di Nazareth da non avere più la capacità, mediante appunto il corpo infermo di Gesù di Nazareth al quale si era assimilata, di rispondere alle domande di Pilato, di Erode e di Caifa
.”
In sintesi, da pag. 49:
Ecco quale fu il cammino della passione dal battesimo nel Giordano fino all’impotenza. (...) Dalla pienezza della potenza divina, fino all’impotenza: questo fu il percorso della passione del Dio”.
A questo punto sorge spontanea la legittima, inquietante domanda:
come si accorda "La forza del Cristo si accresce di gradino in gradino
con "un’evoluzione che era in certo senso discendente"?

Grazie a chi, dopo averci meditato almeno un po’, vorrà condividere i suoi pensieri, magari privi di eccessive animosità.
(postato anche su antroponordest)
 
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