Ancora una conferenza sul Natale?, di Giovanni Vannucci

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 4/1/2014, 21:47
Avatar

Member

Group:
Administrator
Posts:
238
Location:
Roma

Status:


Ciao a tutti,

le feste stanno per finire e solo ora mi rendo conto che ho sprecato un'altra occasione per cercare di intuire i misteri del Natale. Sono ancora incantato dall'allegria familiare che si crea in questi giorni, è l'anima golosa fa il resto, cosicché alla fine si fa tardi con la pancia piena ecc. ecc.

Fatto sta che oggi, ho trovato uno spazio per riprendere in mano la situazione e ho camminato per varie ore tra le viette di Roma. Non quelle dove si accalcano per i saldi, ma accanto a quelle ci sono viette desolate, vuote, con chiese meravigliose dove trovare l'occasione per un po di silenzio.

Durante la camminata ho ascoltato una conferenza sul Natale di Giovanni Vannucci, cercando di capire se veramente questi fosse stato influenzato dal pensiero di Steiner, e ascoltando quella conferenza del 1982, mi viene proprio da pensare che forse conosceva anche qualcosa di Massimo Scaligero. Se così non fosse, c'è da pensare ad un percorso di letture comune, dal momento che Vannucci citò ai presenti delle strofe tratte da il "Pellegrino Cherubico" del poeta e mistico tedesco Angelus Silesius.

G.Vannucci
Conferenza Natale 1982 - Giovanni Vannucci (mp3)

Mentre ascoltavo quelle parole, riconoscevo in molti punti, l'influenza steineriana. Questo mi ha confortato, nel senso che ho visto che anche nella Chiesa ordinata, vi sono semi di rinnovamento, che daranno i loro frutti a suo tempo. Non posso pensare che tutta la responsabilità di un cambiamento delle coscienze ricada solo sugli antroposofi, è una questione globale, e nella conferenza c'è un punto in cui Vannucci spiega anche questo punto: il Cristo ha lascito un frammento di sole nei cuori di ogni individuo, senza distinzioni di confessione religiosa o di popolo o altro. Tutti siamo chiamati a formare il corpo mistico di Cristo.

Ma ad un certo punto, alla fine della conferenza, dopo che Vannucci li aveva accompagnati a quei alti pensieri sulla simbologia del Natale, uno dei presenti (si sente pochissimo perché sarà stato lontano dal microfono), dice che ormai per lui è divenuto impossibile credere che il meraviglioso progetto, il meraviglioso orizzonte che Vannucci aveva prospettato per il Cristianesimo nell'era dell'Acquario, potesse avere una corrispondenza con la realtà. Rimaneva solo pura astrazione, un eccesso di ottimismo miope.

Vannucci risponde che non c'è da vedere il bicchiere mezzo vuoto, che la mente porta ad intellettualizzare e confonde. Uno tra il pubblico, palesemente parla (da antroposofo) di aggiungere Ritmo e Volontà a quei pensieri di quella sera. Ma anche io non sono rimasto veramente rincuorato da quella risposta. Ovvero quella risposta è profondamente vera, ma a quella risposta, manca il percorso pratico degli esercizi individuali. Evidentemente in quel contesto non si poteva approfondire ulteriormente.

Vannucci dice di ricercare il silenzio dentro e fuori di sé. Lui infatti si era aiutato in questa cosa, trasferendosi a vivere nell'Eremo delle Stinche:


ma l'uomo comune, che vive in città, per camminare, deve seguire il percorso indicato da Steiner e da Scaligero, deve ricavarsi dei brevi momenti per ritrovarsi da soli, di fronte al divino. E' una strada molto lunga da percorrere. E dopo questo Natale la vedo ancora più insidiosa del solito. Quante abitudini, comportamenti, modi di vivere, ci impediscono di attingere alla vera sorgente della vita: la meditazione/concentrazione.

Quello che credo vada messo a fuoco sin da subito, è la mèta a cui vogliamo arrivare, che deve essere un obiettivo raggiungibile e definito, altrimenti svapora dopo pochi mesi e viene rimpiazzato da altre motivazioni che nel frattempo si innestano.

Camminando per via Giulia, sono incappato presso il detto attribuito a Goethe, di incominciare subito quello che si vuole intraprendere, ma non riesco a trovare in me una chiarezza in questo, e le notti Sante mi avrebbero potuto aiutare in questo. Ma ancora non è tutto perduto, mancano ancora 2 notti.

Un augurio a tutti voi di capire qual è la mèta spirituale che volete realizzare.

Pierfrancesco

1488269_10202757451087208_557536431_n
1545737_10202757450767200_1535736601_n
1531776_10202757450447192_1681387962_n
547835_10202757449647172_1766943446_n
1508570_10202757449207161_1562047675_n
960118_10202757448407141_695658804_n
1545611_10202757448087133_1956246726_n
 
Web  Top
view post Posted on 26/5/2014, 10:54
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
509

Status:


CITAZIONE (Pierfrancesco:-) @ 4/1/2014, 22:47) 
ascoltando quella conferenza del 1982, mi viene proprio da pensare che forse conosceva anche qualcosa di Massimo Scaligero.

Buongiorno Pierfrancesco,

riporto volentieri quanto mi invia, in posta privata, un'amica che ci legge:

"non solo Giovanni Vannucci conosceva Massimo,ma lo cita anche in un suo libro e, pochi mesi
prima della sua morte, lo andammo a conoscere io e [omissis], alle Stinche, portandogli l'Iside-Sophia, appena pubblicata, che accolse con gioia. potemmo constatare che aveva altri testi di Massimo e ci trovammo
davanti un autentico asceta, imperturbabile dinanzi alle molte "zampate"che la santa madre chiesa gli aveva rifilato..."
 
Top
view post Posted on 26/5/2014, 14:37
Avatar

Member

Group:
Administrator
Posts:
238
Location:
Roma

Status:


Grazie Cosimo,

queste informazioni, confermano quello che avevo percepito, come assonanza tra la predicazione di Giovanni Vannucci e la via del pensiero di Steiner. Naturalmente con una coloritura differente, ma ognuno porta nel mondo ciò a cui è collegato karmicamente.

A volte mi sono chiesto, se (come dice Isidoro e Savitri) se io stia portando avanti una mia antroposofia, snaturando o perlomeno deformando, la via definita dai grandi maestri. Ma poi penso che, per forza di cose, nel mio vivere, l'opera dei maestri (assoluta e ideale) prende una forma particolare, magari brutta.

Credo che l'unica istanza che possa salvarci, da una colpa troppo grande per le nostre spalle (ovvero dalla colpa di snaturare il messaggio del Cristo), sia solo l'intensione con cui si vogliono utilizzare le parole dei maestri. Ovvero il desiderio cosciente.

Desiderio di essere vicino a coloro che seguono il nostro percorso, almeno in una parte sufficientemente comune, affinché riescano a comprendere con un po di sforzo, ciò che stiamo dicendo. Per il resto ci penserà il karma o gli esercizi, a renderci coscienti di quell'altra parte a cui oggi non abbiamo accesso.

Ad esempio a volte mi sono chiesto se fino ad oggi, sono stato un buon padre con i miei figli, e ripercorrendo velocemente i miei comportamenti fino ad oggi, posso solo dire di aver fallito su molti fronti, di aver contribuito a che quelli siano cresciuti con molte delle mie paure e insufficienze. Ma poi mi dico che se prendo come punto di riferimento, un ideale troppo alto per le mie possibilità, e solo a quello fare riferimento, non faccio altro che alienarmi dalla mia realtà. Il punto di partenza non è il punto di arrivo. Dalla mia specifica realtà, da questa solo, posso partire e dal desiderio di arrivare a quella mèta. Per il resto non posso che affidarmi al Signore del Karma, che provvederà Lui laddove non sono arrivato io.

Nelle parole di Gesù Cristo, ricordate ieri dalla chiesa cattolica, c'è la frase "Se mi amate osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre ...". Quali sono i suoi comandamenti? Non sono forse quello della mitezza, della povertà di spirito, della misericordia, quello di essere operatori di pace ecc.?

Così ci si potrebbe dire, che c'è una falsa mitezza, una falsa misericordia ecc., false perché, moti dell'anima razionale-affettiva e quindi soggetti al servaggio al corpo fisico e non puri. Ma nonostante possano effettivamente nascere dall'anima sottomessa al corpo fisico, il fatto di mettere in pratica quei comportamenti, necessita di uno sforzo imponente, possibile solo se coadiuvati dallo spirito.

Tutto questo per dire che non si può giudicare un Padre Giovanni Vannucci, in quanto facente parte della chiesa cattolica e che magari ha utilizzato la via della scienza dello spirito per camminare in quella via secondo la sua colorazione. In quanto solo Cristo è la Via la Verità e la Vita, gli esercizi sono la tecnica più attuale, l'aiuto più efficace, affinché ognuno possa compiere nel quotidiano atti di amore nei confronti dell'uomo. In assenza degli esercizi, c'è il karma che aiuta.

Per questo non posso accettare la frase riportata da Hugo de Paganis, dettagli da Massimo Scaligero:
CITAZIONE
Hugo de Paganis in Ecoantroposophia:
Peccato che in colloqui personali, e in lettere – che conservo come un piccolo personale e prezioso tesoro – Massimo Scaligero mi dicesse e mi scrivesse esattamente il contrario di quanto costoro affermano, e aggiungesse con tagliente severità: «Ricordati: prima o poi tutti i traditori dello Spirito finiscono nelle braccia della Chiesa Cattolica».

Forse anche questa un'altro degli slogan esoterici estrapolato dal suo contesto?
 
Web  Top
view post Posted on 26/5/2014, 15:29
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
509

Status:


[QUOTE=Pierfrancesco:-),26/5/2014, 15:37 ?t=67851580&st=0#entry557746222]
Per questo non posso accettare la frase riportata da Hugo de Paganis, dettagli da Massimo Scaligero:
CITAZIONE
... «Ricordati: prima o poi tutti i traditori dello Spirito finiscono nelle braccia della Chiesa Cattolica».

Buonasera Pierfrancesco, saresti sorpreso (credimi, sorpreso!) nel sapere chi sia l'"omissis" di cui alla mia di stamani! :)

Certo che nella chiesa cattolica confluisce di tutto, si sa e si vede. Ma vi confluì anche Madre Teresa, e con che ardore Massimo, nei suoi incontri, sottolineava il fulgore del "Logos d'Oriente", come volle chiamarla!

Pierfrancesco carissimo, puoi forse snaturare quel che hai nel cuore? E chi mai potrà indicare una regolarità formale, quando lo stesso Massimo Scaligero sollecitava in ognuno di noi l'impulso che già ci muoveva -Tradizione occidentale, vie orientali e quant'altro- affinchè più potentemente potesse esprimersi il volere che avrebbe portato alla scoperta della Via indicata dal Dottore?

E inoltre, chi possa riconoscere, non misticamente, ma per chiara e cosciente esperienza diretta, il quantum divino che si esprime in ogni uomo, il Cristo microcosmico che procede attraverso le incarnazioni, come oserà giudicare?

Ovviamente non si tratta di accondiscendere ad alcunchè, ma si può indicare l'errore con furia iconoclasta, e ormai sembra essere lo sport nazionale, oppure si può comprendere che nulla, della tenebra dell'incarnazione, ci è estraneo, e così ritrovare in noi stessi il solo, unico e vero "responsabile".
 
Top
mitteleuropeo
view post Posted on 26/5/2014, 17:43




Caro Cosimo ,come non sottoscrivere che il "responsabile""in fondo è sempre uno? Invece accade di leggere ben altro. Ad esempio la specialitrà favorita dai "duri epuri" è, soprattutto in questo momento quella che si articola in questo esercizio: "...mo te trovo la citazzione bbona e te faccio vede che er maestro dice che cio raggione io..." (magari andrebbe detto in florentino o tergestino ma l'idea è quella...). Così i "duri epuri", quelli che vedono "cattolici" dietro ogni angolo e adorano ottocenteschi "massoni pagani", castigando quotidianamente con le loro dialettiche una "via dell'anima", che come tale non esiste , non si accorgono di erigere monumenti NON a Steiner ed a Scaligero ma a ben piu' pedestri pensatori,quali Carl Schmitt e Leo Strauss...

Un chiarimento: la via dell'anima in sè non esiste nell'insegnamento steineriano ed in quello di Massimo. Esiste . ed ha un'importanza enorme la necessità dell'educazione dell'anima,vale a dire quanto ad. es si articola nella coltivazione dei tre"atteggiamenti" o in quanto Massimo,ad es. scrive sull'ascesi del sentireo quanto riempie pagine di "Iniziazione". ABC della Via, . cose risapute ,che dovrebbero essere arcinote ed è veramente PARADOSSALE doverlo precisare,soprattutto dopo aver letto cio' che scrivono certi "superesperti"......boh!!
 
Top
view post Posted on 26/5/2014, 17:46
Avatar

Member

Group:
Member
Posts:
509

Status:


CITAZIONE (mitteleuropeo @ 26/5/2014, 18:33) 
"...mo te trovo la citazzione bbona e te faccio vede che er maestro dice che cio raggione io..."

Mannò Andrea carissimo, che vai a pensare?

E' gente che sa leggere anche a partire da pagina 118 e non solo da pagina 125!

Sono sicuro che si tratta solo di un equivoco: a pagina 118 si tratta di "amore illimitato per il prossimo", se uno c'ha le diottrie (come me) magari legge "amore illimitato per la prossima" e gira subito pagina: così ad arrivare a 125 si fa presto!

ti auguro una serata bella e serena: mai come in questo mese la natura, nel Vespro, si offre interamente al Divino.
 
Top
view post Posted on 27/5/2014, 10:47

Member

Group:
Member
Posts:
242

Status:


Proprio oggi ho trovato "per caso" questa citazione nel sito di Piero Cammerinesi
CITAZIONE
Opinioni differenti non devono spingere nessuno a lasciare la fratellanza teosofica, la comunità teosofica.
Questa è una priorità per i teosofi: convivere fraternamente anche con opinioni diverse.
Se non siamo in grado di incontrarci in fraternità, non saremo neppure in grado di sperimentare un pensiero basilare della Teosofia.
Solo se prendiamo coscienza del fatto che possiamo lavorare insieme agli altri - pur avendo pareri anche molto diversi - saremo in grado di far emergere dalle nostre anime i più profondi segreti in esse assopiti e le qualità più profonde che sono come addormentate nel fondo delle anime nostre.
Rudolf Steiner

http://www.liberopensare.com/foto-pensieri...-rudolf-steiner
non mi pare né una citazzione bbona ;-) né uno slogan ma un pensiero compiuto che dovrebbe far riflettere un po' tutti/e
 
Top
mitteleuropeo
view post Posted on 27/5/2014, 11:37




Esatto,viceversa si tende, nell'ottica "schmittiana" (amico-nemico) e non certo steineriana a esaltare le diversità, scambiando le difformità di opinioni altrui dalle proprie quali imperdonabili divergenze. Cosicche'le nostre opinioni divengono "verità assolute". Questo non significa non sottolineare, quando è il caso, i propri punti di vista,, difendendoli, ma fra questo e il costruire "fortezze dogmatiche" e basare su questo vere e proprie guerre "sante" -come quella portata avanti verso l'"innominabile editore" dei libri di Massimo- (imperdonabile, eh pubblicare questo autore....) ..ce ne corre!
 
Top
7 replies since 4/1/2014, 21:47   410 views
  Share