La chiamata di Montecorvo, Un libro di Paolo Gentilli

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view post Posted on 10/12/2013, 10:06
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CITAZIONE
Isidoro scrive su Ecoantroposophia:
E concludo con una affermazione derivata che forse vi sembrerà molto strana:
NOI SIAMO PIU’DESTI DI LORO! (se non fosse una mia traveggola, ciò implicherebbe molte cose).

Ieri sera ho finito di leggere un libro di Paolo Gentilli dal titolo La chiamata di Montecorvo del 1947.

E' una storia ambientata nel futuro: primi secoli del terzo millennio, c'è una guerra tra bianchi e gialli, e i bianchi riescono a respingerli, c'è un maresciallo che ha preso il comando delle forze armate, che finita la guerra, guida (da dittatore) lo stato assieme a una confraternita di venerabili. La confraternita ha come scopo, quello di far sparire (attraverso il braccio dell'esercito), gli antroposofi reincarnati perché col loro pensare desto, minacciano i disegni di diminio della confraternita, e soprattutto perché contagiano gli altri del popolo. Steiner viene cancellato dalla storia, e i pochi "risvegliati" nemmeno si conoscono tra loro, ma qualcosa di spirituale li unisce. Il libro finisce con un colpo di stato da parte del Maggiore Montecorvo, che evocando a se tutti gli spiriti "ribelli" allo status-quo, attraverso il suo esempio di uomo d'onore, ma specialmente dopo il suo assassinio, induce gli altri ufficiali a marciare con i carri armati, verso il castello dei venerabili riuniti in consiglio segreto.

Il libro è carino, specialmente per le tematiche trattate e per come è stato scritto, ma il finale mi sembra non in conformità con il messaggio cristiano. Ovvero un colpo di stato da parte dell'esercito per ristabilire la supremazia del popolo, rispetto all'oligarchia magica dei venerabili, alleati con il capo di stato. Mah! Ci dovrò riflettere ancora.
 
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