E' da pochi gionri uscito la nuova
ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE AMORIS LAETITIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE AGLI SPOSI CRISTIANI E A TUTTI I FEDELI LAICI SULL’AMORE NELLA FAMIGLIA e secondo alcuni, ad esempio il giornalista cattolico Antonio Socci, questo atto è un spartiacque tra la chiesa del passato e quella del futuro. Si possono vedere a riguardo gli ultimi articoli pubblicati nel suo sito web:
Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016), oppure
Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)ma già da vari mesi il gionalista cattolico, critica l'operato di questo papa e di molti prelati all'iterno della chiesa:
CITAZIONE
Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016)[...]
Del resto c’è poco da sorprendersi di ciò che sta accadendo. In questi tre anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.
Prima il grande papa Benedetto che, alla sua messa d’insediamento, implora
“pregate per me perché io non fugga per paura davanti ai lupi”.
Poi quella sua misteriosa e immotivata “rinuncia” dopo la quale ha voluto farci sapere che
“la mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”, restando infatti papa emerito, quindi Francesco eletto un po’ così (e nonostante il voto dei gesuiti che avrebbe dovuto proibirlo) e poi due papi (mai visti in duemila anni).
Infine la variopinta rappresentazione sudamericana, dal
“chi sono io per giudicare” al Dio che
“non è cattolico”, dalle croci su falce e martello all’omaggio a Fidel Castro, dalla lettera per i tiranni cinesi all’elogio dell’”invasione” degli immigrati, dallo schiaffo a Trump al silenzio sulla Cirinnà, dalla gelida distanza col Family day alle scimmie su San Pietro, dalla comunione ai divorziati risposati all’eucarestia ridotta a opinione pressoché equivalente a quella luterana, dal Giubileo senza indulgenza e Purgatorio all’enciclica sulla “raccolta differenziata”, dai fraterni incontri con Scalfari al gelido e ostinato silenzio su Asia Bibi.
Tutto strano, surreale, inquietante e doloroso per i cattolici che intanto vengono perseguitati e massacrati nel mondo.
Alla stranezza degli osanna dei media laicisti (da sempre nemici della Chiesa) si è aggiunta una nuova papolatria del mondo clericale.
Ieri su “Avvenire” – giornale della Cei – l’articolo sull’Esortazione iniziava così: “La famiglia ricomincia da Francesco”. Testuale. Ma la famiglia è stata istituita dal Creatore e resa sacramento da Gesù Cristo. Forse che oggi Bergoglio sta al posto di Dio?
[...]
Effettivamente, avendo seguito (anche se da lontano) la vicenda delle critiche di Socci al nuovo corso storico introdotto con l'elezione di Bergoglio, ovvero a partire dalle vicende sulla nullità dell'elezione pontificia (
A. Socci - Non è Francesco), fino a giungere all'attuale modifica della dottrina cattolica, operata da questa nuova
esortazione, riportando tutta la vicenda in un quandro generale di profezie annunciate di
apostasia (
A. Socci - La Profezia Finale), sono dell'opinione che nonostante alcune esagerazioni di minore importanza, la situazione da lui prospettata corrisponda a realtà.
Ciò nonostante non riesco ancora a stabilire, se tutto questo sia un bene o un male. Mi spiego meglio. Dal punto antroposofico, sappiamo che l'umanità, e in special modo la componente occidentale, con la mittleuropa in testa, sta percorrendo il cammino per lo sviluppo dell'
anima cosciente, quindi sappiamo che tutto ciò necessita di una progressiva emancipazione da autorità esterne a cui poggiarsi, e iniziare a prendere le proprie responsabilità. Quindi, messa in questo quadro, sembrerebbe che la
relativizzazione della cattolicità sia un bene per le anime mittleuropee.
D'altra parte mi viene anche da pensare che la chiesa, è una guida per moltissime anime, in tutto il mondo, che sono a diversi stati di emancipazione o di libertà interiore. Così potrebbe verificarsi che chi è legato al mondo spirituale, per il tramite della chiesa, potrebbe trovarsi molto disorientato da questo cambiamento così repentino, e che disincantato da quella, potrebbe perdere la fede e quindi quel poco che ancora lo
legava al mondo spirituale.
Io penso che, poiché l'antroposofia non ha ancora espletato nel mondo, quella che è la sua missione, dobbiamo essere contenti che tutta la responsabilità di questa mancanza, non cada solo sugli antroposofi, ma venga anche distribuita, secondo le relative proporzioni, anche agli attori del mondo religioso.
La figura che si affaccia alla mia mente è quella di un Giovanni e un Pietro che corrono insieme verso la tomba vuota del redentore, anche se Giovanni arriva per primo. Voi pensate che, se durante la corsa, Pietro fosse caduto, Giovanni avrebbe proseguito da solo fino al sepolcro? Io credo che sarebbe tornato indietro per rialzarlo. Non commettiamo l'errore di identificare gli esseri con i loro doppi, pensate se ognuno di noi dovesse essere giudicato in base al suo doppio, invece che secondo la sua vera essenza.
Comunque, ritornando all'esortazione (premetto che non l'ho letta), alcuni punti di vista, mi sembrano codivisibili. Ad esempio poniamo l'attenzione sulla parte più spinosa, la comunione ai divorziati, Socci dice:
CITAZIONE
Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)Arriva così a contestare Gesù stesso nel suo scontro con i farisei sulla questione del divorzio (
Mt 19, 3-12). Infatti Bergoglio sostiene che non si deve presentare “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono” (
36).
Sarebbe una “idealizzazione eccessiva”. Peggio ancora:
“non si deve gettare sopra due persone limitate il tremendo peso di dover riprodurre in maniera perfetta l’unione che esiste tra Cristo e la sua Chiesa” (
122).
In compenso Bergoglio istituisce nuovi peccati gravi. Quello dei cosiddetti “rigoristi”, colpevoli di ricordare la Legge di Dio. Ma soprattutto quelli di chi non condivide le sue idee politiche sulle questioni sociali.
Al n.
186 infatti Bergoglio ricorda finalmente il passo di San Paolo che impone di ricevere in modo degno il Corpo di Cristo, “altrimenti si mangia e si beve la propria condanna”. Ma per spiegare cosa significa “in modo degno” non dice “in grazia di Dio” (come sempre la Chiesa ha insegnato).
Non mette in guardia le coppie in stato di “peccato mortale”, ma le
“famiglie che si richiudono nella loro propria comodità… che restano indifferenti davanti alle sofferenze delle famiglie povere e più bisognose”.
I peccati morali sono così derubricati. Bergoglio istituisce i peccati sociali (o socialisti).
A tutta prima si potrebbe rispondere: "ma chi se ne importa! questa tipologia di problematiche io l'ho superata da tempo, faccio secondo quello che mi dice la coscienza!", ma poiché la nostra coscienza si forma attraverso una razionale risoluzione delle rappresentazioni accumulate negli anni, possiamo tranquillamente mettere da parte che Bergoglio sia un papa, e penetrare il suo pensiero ed esaminarlo:
Bergoglio non parte dall'ideale del matrimonio cattolico: "Cristo e la sua Chiesa", ma parte dallo stato di fatto in cui si trovano le famiglie reali del 2016, sembrerebbe un'avanzamento rispetto all'accusa con cui viene apostrofato il cattolicesimo, ovvero quella di scambiare le ispirazioni luciferiche (l'ideale) con quelle cristiche (l'equilibrio tra ideale e reale), tanto più per un gesuita, che si presume figlio di quelle ispirazioni luciferiche a cui Ignazio cedette.
D'altro canto però, Socci non si capacita del fatto che, un'esortazione spirituale da parte di un ente spirituale, dovrebbe essere fatta rivolgendosi alla componente più alta dell'uomo, e non alla sua parte più bassa, che è determinata dalla natura animale (a chi si è risposato, è difficile vivere come "
fratello e sorella").
In fondo non credete che la tanto sbandierata teoria anti-clericalista sulla chiesa che controlla la sessualità, e quindi controlla le masse, possa invece essere stata avviata come un lontano tentativo anche se grossolano da parte della chiesa, di liberare lo spirituale dalle determinazioni del fisico? Certo noi antroposofi sappiamo che oggi la strada della repressione non è quella giusta, ma che la risposta sta nel creare una nuova via spirituale (la via del pensiero vivente), accanto a quella della determinazione fisica, per farle camminare insieme, fino a quando non saremo pronti per alimentare solo quella che ci stimola di più.
Quindi una chiesa nuova, che invece che indicare con più determinazione una via spirituale, rende solo più lasca la via del quotidiano, rema dalla parte contraria a quella dello svincolamento al corpo fisico. Nella vecchia astinenza, c'era comunque uno
sforzo, che in future vite avrebbe dato i relativi frutti, ora si sta eliminando anche quello.
Sono solo pensieri messi per scritto, non pretendono di essere la verità, voi che ne pensate?
Pierfranceco
Edited by Pierfrancesco:-) - 13/4/2016, 11:48