Posts written by Pierfrancesco:-)

view post Posted: 15/4/2016, 09:25 Amoris laetitia - Attualità
Questo andare incontro alle esigenze umane troppo umane della nuova esortazione apostolica, si discosta da quella che invece è l'educazione gesuitica, molto incentrata sulla forza di volontà. A questo proposito vorrei citare un passo di una conferenza di Steiner, ai sacerdoti della Comunità dei Cristiani. Steiner stava parlando della 5a lettera di Giovanni alla comunità di Sardi, che corrisponderebbe alla 5a epoca di cultura (quella attuale) e vi vede, un radicale cambio di paradigma, rispetto alle 4 epoche precedenti, che nei relativi suggelli avevano una struttura similare (i 4 cavalli):

CITAZIONE
Rudolf Steiner - Apocalisse ed agire sacerdotale (5a conferenza, Dornach 9 settembre 1924)
[...]
Dicendovi queste cose, dicendovi espressamente come questa moderna epoca post-atlantica deve essere, in un certo modo, la Sardi risvegliata, come la troviamo in breve caratterizzata in un modo grande e pregno di significato nella quinta comunità e nel quinto suggello, che ora deve venire dissuggellato dicendovi questo, percepirete che noi oggi abbiamo il compito di sviluppare questa particolare comprensione per l'Apocalisse: il fatto di poter capire l'Apocalisse come compito che preme sui nostri cuori. Oggi non serve a nulla solamente interpretare l'Apocalisse. E' necessario che facciamo l'Apocalisse in tutto, altrimenti possiamo lasciarla stare. Il fatto di volerla solo interpretare non è di molto valore.

Così ho tentato di accennare alla seconda questione che è di pertinenza nella lettura dell'Apocalisse. Ieri ho tentato di dare l'elemento formale, oggi ho tentato di indicarvi come nella lettura dell'Apocalisse è di pertinenza l'essere con il volere. E ciò è naturale perché le Apocalissi sono sorte sempre attraverso ispirazioni del volere. E qui tocchiamo un reale punto apocalittico pieno di vita. Esistono oggi delle persone che in un certo contesto, vengono educate apocalitticamente, ma così apocalitticamente educate da mantenere una specie di educazione della volontà che è orientata specificatamente sulla chiesa romano-cattolica: sono i gesuiti. Nell'educazione gesuita, negli esercizi dei gesuiti, vi è qualcosa di fortemente apocalittico. Gli esercizi dei gesuiti contengono una disciplina del volere in cui sta alla base uno sguardo dell'apocalittico.

L'educazione alla volontà è perciò ciò che deve venire preso in considerazione prima di tutto da coloro che prendono seriamente un reale sacerdozio nel senso del rinnovamento cristiano. Devono capire l'Apocalisse, affinché in essa possano vedere il giusto impulso per il volere, mentre in effetti, da Ignazio di Loyola fu dato un impulso molto unilaterale per il volere, certamente in un modo grandioso, ma in un modo straordinariamente unilaterale. Oggi ciò si è inasprito arimanicamente, ma proprio considerando Ignazio di Loyola si indica come guardiamo in un modo falso il mondo, se non lo riconosciamo dal punto di vista della Scienza dello Spirito. Per l'attuale sviluppo gesuita, la gente si rifà sempre ad Ignazio di Loyola, ma non è giusto. Ignazio di Loyola è stato qui di nuovo e da un bel pezzo, in una nuova incarnazione e con ciò naturalmente si è tratto fuori dalla corrente precedente. Ha vissuto di nuovo come Emanuel Swedenborg. Lo sviluppo gesuita è relegato da quel tempo completamente nell'arimanicità: non si riallaccia più ad Ignazio, bensì è oggi attivo in senso arimanico. Qui avete l'ombra, la controimmagine di ciò che voi dovete educare in voi stessi, mentre, come ho detto, accogliete nei vostri Io l'apocalittico, in modo tale che i vostri Io divengano somma di forze attive che sono esse stesse apocalittiche.

E' forse proprio questa educazione alla volontà che mancherebbe nella esortazione papale, e che quindi andrebbe nella direzione non opportuna per questo periodo di cultura.

E questa cosa l'hanno capita bene quelli di La Confederazione Italiana, che per domani hanno organizzato un seminario apposito: Apocalisse e luce dell'Io.

Auguriamo un proficuo lavoro a coloro che vi parteciperanno.
view post Posted: 14/4/2016, 16:38 Su "Il disvelamento avversato" - Attualità
Stamattina ho letto l'articolo di Hugo de Paganis su Ecoantroposophia.it dal titolo Il disvelamento avversato (del 08/04/2016) e ne sono rimasto particolarmente colpito.


E' un articolo molto lungo, prende spunto da un episodio di menzogna perpetrata (a fin di bene) a Massimo Scaligero, da non precisati discepoli, segue con i vari tipi di menzogna possibili: alcuni per vanità e ambizione smisurata, ma altri mentono persino dicendo la verità perché sono essi stessi la menzogna, come insegnava Scaligero nelle sue ultime ore. Ne è conseguita da parte del nostro Hugo che una "diffidente prudenza" sia stato il leitmotiv di tutta la sua vita.

Poi ricorda un avvenimento in cui un certo Innominato, che dovrebbe essere un esponente importante dell'ambiente scaligeriano romano, credo legato alla rivista Kairòs (ma non è specificato), mentì su commissione, per una peculiare missione affidatagli da qualcuno: la Chiesa cattolica.
Digressione su alcuni personaggi cattolici senza scrupoli che attraverso uno "scippo", si impossessarono della cultura e sapienza pagana, condannando la magia solare, ma praticando per sé la magia nera, infiltrandosi subdolamente, in ogni movimento con qualche spiritualità, per poi fagocitarlo al suo interno, snaturandolo. E tra questi movimenti, la Scienza dello Spirito, non è sfuggita a tale opera, a partire dall'infiltrato Valentin Tomberg fino agli infiltrati attuali, che operano presso le "figlie" dell'antroposofia: pedagogia waldorf e bio(omeo)dinamica in primis.

Quindi prosegue con la lettera con cui alcuni fiduciari della S.A. hanno chiesto spiegazioni, riguardo l'affiliazione che l'associazione delle scuole waldorf ha stipulato nel 2001 con un ente legato a Comunione e Liberazione, e ne chiedono la fuoriuscita per incompatibilità dottrinaria. Viene spiegata tale incompatibilità, ricordando la scomunica con cui l'antroposofia è stata fatta oggetto da parte della Congregazione della Fede, e la critica severa a coloro che tengono i piedi in due scarpe (questa è la parte che mi ha toccato di più).

Poi c'è vicenda della scuola in cui ha insegnato Mimma Benvenuti, questa è l'unica parte in cui ho qualche riferimento in più, perché per puro caso, ero presente in quella scuola, lo stesso giorno in cui era presente Hugo. I locali della nuova scuola sono di proprietà di una persona "problematica" (corrotto e corruttore) legata alla chiesa cattolica, ma l'Innominato coscientemente si lega a tale persona. Al funerale di Alfredo Rubino si decide di incontrarsi tra gli antroposofi romani proprio nella scuola in questione per motivi di spazio. Io vi andai, invitato da un amico che avevo conosciuto da poco tempo, rimasi anche io deluso dal professore universitario (che ora capisco erre l'Innominato di HDP), che solamente lesse una conferenza di Steiner, disse 2 parole e poi ce ne andammo tutti via. Pensai che era stata un'altra occasione sprecata: il gruppo Novalis era nuovamente orfano e nessuno ebbe il coraggio di prendere alcuna iniziativa, l'ambiente romano rimaneva senza alcuna attrattiva per me.

Quindi l'articolo prosegue indicando i legami dell'Innominato professore universitario, con il mondo cattolico, un mondo che è il prodotto di un cattolicesimo assassino: inquisizione, lotta alle eresie, libri proibiti, condanne a morte, anche donne e bambini valdesi. Quindi, l'Innominato è la prova che i cattolici si sono già da tempo infiltrati nell'ambiente Scaligeriano di Roma, attraverso un trasbordo ideologico inavvertito.

E conclude l'articolo con la frase detta a lui da Scaligero: "Ricordati: prima o poi tutti i traditori dello Spirito finiscono tra le braccia della Chiesa Cattolica".



Ora dopo aver letto questo articolo, mi è venuto da pensare alla frase di Scaligero di come l'Ostile giunga a mentire persino dicendo la verità.

Chi è l'ostile? L'ostile è colui che ha o denota avversione, diffidenza per qualcosa o qualcuno. E mi sono detto se nelle stesse parole di Hugo, poteva essere rintracciata questa ostilità, ad esempio per la chiesa cattolica, o per l'Innominato, o per Mimma Benvenuti, per il coltivatore di Codroipo, per i Gesuiti, i catto-antropop ecc.

Credo che non sia difficile non essere vista questa avversione, e questo a mio avviso rende anche molte delle cose che ha detto Hugo, delle cose da prendere con le molle. Certo, a differenza di altre volte, sono riuscito a capire qualcosa di più, ma per puro caso. Il fatto di parlare, senza mai dire tutto, ovvero criticare qualcuno, ma senza sbilanciarsi nel nominarlo, denota un coraggio a metà. Una critica diretta, necessita di una risposta dal criticato, e anche il silenzio lo è, mentre una critica a chi non si sa bene chi, la si può fare senza aspettarsi nessuna risposta, perché forse tale risposta non la si vuole sentire, non c'è un moto di riavvicinamento in questo tipo di critica, ma solo la volontà di avversare: ostilità.

D'altra parte devo ammettere che sono stato toccato dalla parte dell'articolo che parlava della coerenza di azione. Ovvero degli antroposofi che fanno la comunione nonostante la scomunica. Certo le citazioni che Hugo inserisce ad hoc nel suo discorso, fanno vedere uno Steiner molto critico con la chiesa, ma ce ne sono anche altre in cui ad esempio disse a Padre Trinchero, membro della classe esoterica, di non lasciare l'abito, ma di proseguire la sua azione nella chiesa.

D'altra parte, l'accusa di Sindrome di Stoccolma, non sembra combaciare con la prassi, ovvero, di solito in Italia si nasce cattolici, e poi durante la crescita possono entrare nei propri interessi anche quelli esoterici e quindi, la dottrina della giovinezza viene ad imbastardirsi per il tramite delle influenze occultistiche subentrate. Quindi ci si viene trovare in una situazione diversa da quella degli ostaggi e dei rapitori, ma bensì quella di ostaggi che se la sono svignata e guardano indietro a coloro che prima volevano bene e che non se la sentono di giudicare su tutta la linea. Non tutti hanno ricevuto del male da quella parte di chiesa che hanno incontrato.

E' certo che se ci sono critiche da fare, devono essere fatte (vedi il mio altro post su Amoris laetitia), ma cercando sempre, per quanto ci è possibile, di non essere ostile.

Così come non mi sembra ostile la legittima lettera di spiegazioni fatta alla S.A. che si chiude con l'auspicio di un buon lavoro.

Voi che ne pensate?

Pierfrancesco

Edited by Pierfrancesco:-) - 14/4/2016, 20:35
view post Posted: 11/4/2016, 12:00 Amoris laetitia - Attualità
E' da pochi gionri uscito la nuova ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE AMORIS LAETITIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE AGLI SPOSI CRISTIANI E A TUTTI I FEDELI LAICI SULL’AMORE NELLA FAMIGLIA e secondo alcuni, ad esempio il giornalista cattolico Antonio Socci, questo atto è un spartiacque tra la chiesa del passato e quella del futuro. Si possono vedere a riguardo gli ultimi articoli pubblicati nel suo sito web:

Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016), oppure Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)

ma già da vari mesi il gionalista cattolico, critica l'operato di questo papa e di molti prelati all'iterno della chiesa:

CITAZIONE
Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016)

[...]
Del resto c’è poco da sorprendersi di ciò che sta accadendo. In questi tre anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.

Prima il grande papa Benedetto che, alla sua messa d’insediamento, implora “pregate per me perché io non fugga per paura davanti ai lupi”.

Poi quella sua misteriosa e immotivata “rinuncia” dopo la quale ha voluto farci sapere che “la mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”, restando infatti papa emerito, quindi Francesco eletto un po’ così (e nonostante il voto dei gesuiti che avrebbe dovuto proibirlo) e poi due papi (mai visti in duemila anni).

Infine la variopinta rappresentazione sudamericana, dal “chi sono io per giudicare” al Dio che “non è cattolico”, dalle croci su falce e martello all’omaggio a Fidel Castro, dalla lettera per i tiranni cinesi all’elogio dell’”invasione” degli immigrati, dallo schiaffo a Trump al silenzio sulla Cirinnà, dalla gelida distanza col Family day alle scimmie su San Pietro, dalla comunione ai divorziati risposati all’eucarestia ridotta a opinione pressoché equivalente a quella luterana, dal Giubileo senza indulgenza e Purgatorio all’enciclica sulla “raccolta differenziata”, dai fraterni incontri con Scalfari al gelido e ostinato silenzio su Asia Bibi.

Tutto strano, surreale, inquietante e doloroso per i cattolici che intanto vengono perseguitati e massacrati nel mondo.

Alla stranezza degli osanna dei media laicisti (da sempre nemici della Chiesa) si è aggiunta una nuova papolatria del mondo clericale.

Ieri su “Avvenire” – giornale della Cei – l’articolo sull’Esortazione iniziava così: “La famiglia ricomincia da Francesco”. Testuale. Ma la famiglia è stata istituita dal Creatore e resa sacramento da Gesù Cristo. Forse che oggi Bergoglio sta al posto di Dio?
[...]

Effettivamente, avendo seguito (anche se da lontano) la vicenda delle critiche di Socci al nuovo corso storico introdotto con l'elezione di Bergoglio, ovvero a partire dalle vicende sulla nullità dell'elezione pontificia (A. Socci - Non è Francesco), fino a giungere all'attuale modifica della dottrina cattolica, operata da questa nuova esortazione, riportando tutta la vicenda in un quandro generale di profezie annunciate di apostasia (A. Socci - La Profezia Finale), sono dell'opinione che nonostante alcune esagerazioni di minore importanza, la situazione da lui prospettata corrisponda a realtà.

Ciò nonostante non riesco ancora a stabilire, se tutto questo sia un bene o un male. Mi spiego meglio. Dal punto antroposofico, sappiamo che l'umanità, e in special modo la componente occidentale, con la mittleuropa in testa, sta percorrendo il cammino per lo sviluppo dell'anima cosciente, quindi sappiamo che tutto ciò necessita di una progressiva emancipazione da autorità esterne a cui poggiarsi, e iniziare a prendere le proprie responsabilità. Quindi, messa in questo quadro, sembrerebbe che la relativizzazione della cattolicità sia un bene per le anime mittleuropee.

D'altra parte mi viene anche da pensare che la chiesa, è una guida per moltissime anime, in tutto il mondo, che sono a diversi stati di emancipazione o di libertà interiore. Così potrebbe verificarsi che chi è legato al mondo spirituale, per il tramite della chiesa, potrebbe trovarsi molto disorientato da questo cambiamento così repentino, e che disincantato da quella, potrebbe perdere la fede e quindi quel poco che ancora lo legava al mondo spirituale.

Io penso che, poiché l'antroposofia non ha ancora espletato nel mondo, quella che è la sua missione, dobbiamo essere contenti che tutta la responsabilità di questa mancanza, non cada solo sugli antroposofi, ma venga anche distribuita, secondo le relative proporzioni, anche agli attori del mondo religioso.

La figura che si affaccia alla mia mente è quella di un Giovanni e un Pietro che corrono insieme verso la tomba vuota del redentore, anche se Giovanni arriva per primo. Voi pensate che, se durante la corsa, Pietro fosse caduto, Giovanni avrebbe proseguito da solo fino al sepolcro? Io credo che sarebbe tornato indietro per rialzarlo. Non commettiamo l'errore di identificare gli esseri con i loro doppi, pensate se ognuno di noi dovesse essere giudicato in base al suo doppio, invece che secondo la sua vera essenza.

Comunque, ritornando all'esortazione (premetto che non l'ho letta), alcuni punti di vista, mi sembrano codivisibili. Ad esempio poniamo l'attenzione sulla parte più spinosa, la comunione ai divorziati, Socci dice:
CITAZIONE
Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)
Arriva così a contestare Gesù stesso nel suo scontro con i farisei sulla questione del divorzio (Mt 19, 3-12). Infatti Bergoglio sostiene che non si deve presentare “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono” (36).

Sarebbe una “idealizzazione eccessiva”. Peggio ancora: “non si deve gettare sopra due persone limitate il tremendo peso di dover riprodurre in maniera perfetta l’unione che esiste tra Cristo e la sua Chiesa” (122).

In compenso Bergoglio istituisce nuovi peccati gravi. Quello dei cosiddetti “rigoristi”, colpevoli di ricordare la Legge di Dio. Ma soprattutto quelli di chi non condivide le sue idee politiche sulle questioni sociali.

Al n. 186 infatti Bergoglio ricorda finalmente il passo di San Paolo che impone di ricevere in modo degno il Corpo di Cristo, “altrimenti si mangia e si beve la propria condanna”. Ma per spiegare cosa significa “in modo degno” non dice “in grazia di Dio” (come sempre la Chiesa ha insegnato).

Non mette in guardia le coppie in stato di “peccato mortale”, ma le “famiglie che si richiudono nella loro propria comodità… che restano indifferenti davanti alle sofferenze delle famiglie povere e più bisognose”.

I peccati morali sono così derubricati. Bergoglio istituisce i peccati sociali (o socialisti).

A tutta prima si potrebbe rispondere: "ma chi se ne importa! questa tipologia di problematiche io l'ho superata da tempo, faccio secondo quello che mi dice la coscienza!", ma poiché la nostra coscienza si forma attraverso una razionale risoluzione delle rappresentazioni accumulate negli anni, possiamo tranquillamente mettere da parte che Bergoglio sia un papa, e penetrare il suo pensiero ed esaminarlo:

Bergoglio non parte dall'ideale del matrimonio cattolico: "Cristo e la sua Chiesa", ma parte dallo stato di fatto in cui si trovano le famiglie reali del 2016, sembrerebbe un'avanzamento rispetto all'accusa con cui viene apostrofato il cattolicesimo, ovvero quella di scambiare le ispirazioni luciferiche (l'ideale) con quelle cristiche (l'equilibrio tra ideale e reale), tanto più per un gesuita, che si presume figlio di quelle ispirazioni luciferiche a cui Ignazio cedette.

D'altro canto però, Socci non si capacita del fatto che, un'esortazione spirituale da parte di un ente spirituale, dovrebbe essere fatta rivolgendosi alla componente più alta dell'uomo, e non alla sua parte più bassa, che è determinata dalla natura animale (a chi si è risposato, è difficile vivere come "fratello e sorella").

In fondo non credete che la tanto sbandierata teoria anti-clericalista sulla chiesa che controlla la sessualità, e quindi controlla le masse, possa invece essere stata avviata come un lontano tentativo anche se grossolano da parte della chiesa, di liberare lo spirituale dalle determinazioni del fisico? Certo noi antroposofi sappiamo che oggi la strada della repressione non è quella giusta, ma che la risposta sta nel creare una nuova via spirituale (la via del pensiero vivente), accanto a quella della determinazione fisica, per farle camminare insieme, fino a quando non saremo pronti per alimentare solo quella che ci stimola di più.

Quindi una chiesa nuova, che invece che indicare con più determinazione una via spirituale, rende solo più lasca la via del quotidiano, rema dalla parte contraria a quella dello svincolamento al corpo fisico. Nella vecchia astinenza, c'era comunque uno sforzo, che in future vite avrebbe dato i relativi frutti, ora si sta eliminando anche quello.

Sono solo pensieri messi per scritto, non pretendono di essere la verità, voi che ne pensate?

Pierfranceco

Edited by Pierfrancesco:-) - 13/4/2016, 11:48
view post Posted: 31/3/2016, 13:16 Prologo di Giovanni - Traduzione - Antroposofia
CITAZIONE (pols66@ @ 27/3/2016, 15:29) 
Ciao mi inserisco in questa discussione, intanto buona Pasqua a tutti.
[...]
Scusate se ho detto delle ovvietà o cose che già davate per scontate, in ogni caso ho fatto esercizio nel ripeterle e comunque sono concetti talmente belli che godo nell'esprimerli.
un saluto.

Ciao pols66@, ti ringrazio per aver esternato i tuoi pensieri, che contribuiscono ad arricchire tutti noi, nel necessario confronto tra esseri umani.

La cosa che io credo sia più deleteria, anche più di dire tante cilatronerie, è quella di non dire niente. Dico questo pensandolo come una autocritica, infatti mi spiace non sentire più la necessità di comunicare, che avevo in passato.

Spero che questo tuo intervento non sarà l'unico.

Un saluto

Pierfrancesco
view post Posted: 13/3/2016, 21:44 Prologo di Giovanni - Traduzione - Antroposofia
Salve ragazzi, ecco un buon utilizzo del forum.

Senza i vostri interventi avrei continuato ad illudermi, a causa di un fraintendmenro filologico, di aver avuta una intuizione meditativa.

Va detto però, che lungi da me l'aver affermato che "la Parola era divina", come i TdG, molto più semplicemente ho notato, il cambio di ritmo.

Inserire un apodittico, è di per sé un inversione. E poi nella mia visione la parola Logos, è equivalente a Dio. È il "pensiero vivente" di Scaligero, che si rende conto della sua identità con il soggetto che l'ha espresso: Dio. E anche se grammaticamente Dio è il complemento di qualificazione, il fatto di anticiparlo al soggetto, non vi fa pensare anche a voi, quello che ho precedentemente raccontato?

Lo stesso fatto che la lingua greca utilizzi entrambe le strutture di una frase, quella dritta e quella apodittica, e che sia stata utilizzata la seconda, mi fa ancora pensare che un significato c'è.

Comunque sia, una correzione è sempre gradita.

Un saluto

Pierfrancesco
view post Posted: 11/3/2016, 11:23 Prologo di Giovanni - Traduzione - Antroposofia
Volevo inserirmi nella discussione, facendo notare un particolare che di solito non ho notato sulla letteratura a riguardo, almeno per quel poco che ho letto. E si tratta del versetto 3. Riporto i primi tre versi in traduzione letterale:


ἐν ἀρχῇ ἦν ὁ λόγος, καὶ ὁ λόγος ἦν πρὸς τὸν θεόν, καὶ θεὸς ἦν ὁ λόγος

En archè en o lògos kài o lògos en pros ton theòn, kài theòs en o lògos

In principio era il Logos e il Logos era presso il Dio e Dio era il Logos


Ecco, quasi la totalità delle traduzioni, inverte il terzo verso, forse per una facilità di lettura, ma se ne perde a mio avviso, l'effetto specchio. Meditando su queste parole, molte volte ho rappresentato questi passi nella mia mente in immagini:

1. In principio era il Logos, l'ho rappresentato come una luce che splende da un puntino
2. e il Logos era presso (vicino/nelle vicinanze/prossimo) il Dio: nella mia mente, da una entità, ora ce ne sono 2, si è formato dello spazio in mezzo
3. e Dio era il Logos: c'è un capovolgimento, non è più il Logos il soggetto, ma Dio. Ovvero il meditante identificandosi con il Logos, prende coscienza che il Logos era sempre stato Dio, ma lo scopre solo vedendosi in uno specchio, ma intuisce che è sempre stato se medesimo, Io sono Dio.

Invertendo il soggetto con il complemento, ovvero traducendo e il Logos era Dio, credo che si perda questa sfumatura significativa, che evidenzia un salto fuori di sé, per prendere coscienza di sé. Se il Logos è sempre il soggetto, ed è sempre Lui che agisce: si trova vicino a Dio, ed è lui stesso Dio, questo salto non si vede, e non si vede la necessità dello specchio, che rende consapevole il Logos di essere Dio.

E così il Logos non è come noi, che necessitiamo dello specchio. Il Logos delle traduzioni correnti, non ci assomiglia veramente, non ha percorso prima di noi, lo stesso tracciato spirituale, che noi dobbiamo percorrere per avere coscienza di noi stessi. Mentre nella traduzione letterale, questo passaggio viene evidenziato.

Che ne pensate?

Pierfrancesco
view post Posted: 26/2/2016, 18:19 Da una citazione di Corallo Reginelli - Antroposofia
:P scusami Cosimo per le mie supposizioni.

Un abbraccio,

Pierfrancesco
view post Posted: 5/2/2016, 14:27 Da una citazione di Corallo Reginelli - Antroposofia
Caro Lorenzo,

è strano affidarsi agli sconosciuti, quando credo che qualcuno dei frequentatori di questo forum, possa dare qualche spiegazione.
Questo mi conferma una certa omertà a riguardo. Ma comunque non me ne importa più di tanto, era una mera curiosità.
view post Posted: 1/2/2016, 23:15 Ferragosto, alluminio bario e la coscienza umana - Attualità
Sono molto contento di sapere che anche altri abbiano pensato a tali questioni. Grazie Consuelo della competente risposta.

Certo sembra che sono ancora tante le domande senza risposta, che gli spiriti delle tenebre stiano vincendo la partita, ma stasera, leggendo il capitoletto Atarassia animica del Manuale pratico della meditazione di Scaligero, mi è stato fatto notare che tutto il male del mondo contemporaneo è oggi così forte, perché c'è oggi una forza che ci viene elargita dal mondo spirituale, come mai in passato, ma viene deviata dagli ostacolatori. Questa forza pervertita, si trasforma in male.

Atarassia animica.
CITAZIONE
E’ l’esperienza che consegue a quella della calma assoluta: è la possibilità di contemplare, senza residui sentimenti di condanna o di avversione, il male del mondo: di rispondere con la pura relazione della conoscenza e della donazione di sé: la premessa della Iniziazione. E l’immobilità metafisica da cui scaturisce il massimo della forza del corpo astrale.
...
Essa realizza lo zero del vincolo del corpo astrale al sensibile: in effetto ridesta nel corpo astrale la sua natura originaria. Se si tiene conto che questo suo vincolo è ciò che lo rende distruttivo nei confronti del corpo fisico ed eterico e delle correnti superiori dell’Io, si può comprendere come l’annientamento del vincolo mediato dal silenzio mentale, sia il principio della Magia Solare.
...
Ciò che veramente manca all’uomo non è la forza dell’Io, della quale sovrabbonda nelle forme dell’ego: gli manca invero il rapporto dell’Io con il corpo astrale, o dell’anima originaria, nella quale è ciecamente immerso, sì da usarla come corpo di brama, essendone però sempre travolto: in realtà venendo esso, come Io, usato dal corpo astrale: la cui reale natura è divina.
...
In particolare, l’esercizio della Rosacroce apre il varco all’esperienza dell’astrale divino, o dell’intimo tessuto dell’anima, ignoto alla normale coscienza.
In realtà l’uomo reca in sé il Regno dei Cieli, ma lo ignora: egli non manca dell’impulso centrale dell’Io, bensì dell’esperienza cruciale dell’Io nell’anima: manca della esperienza della «Vergine», o della Iside Sophia, epperò della reale natura, androginica, dell’anima. La pura forza veicolatrice dell’Io si corrompe normalmente come coscienza dialettica.

Abbiamo un esercizio potentissimo, dobbiamo utilizzarlo.
view post Posted: 23/1/2016, 16:01 Da una citazione di Corallo Reginelli - Antroposofia
Un saluto a tutti,

sto leggendo una serie di conferenze tenute da un esponente del Gruppo di Ur: Corallo Reginelli. Il titolo del libro è "Il lanciafiamme (Esoterica)" di Corallo Reginelli e desideravo condividere con voi questa citazione.

Nella prefazione, Leonardo Anfolsi Reiyo Ekai, amico del Reginelli, racconta delle sue conversazioni con il "Maestro Segreto" e tra le righe leggo questo passo:

CITAZIONE
Massimo Scaligero continuò a frequentare Colazza e sposò la sorella di Virio. Venni a sapere, tramite un suo allievo, di una profezia di Rudolf Steiner che Colazza annotò e che voglio condividere col lettore: la discendenza spirituale di Steiner, non si perpetuerà né in Germania né all’interno della Società Antroposofica, bensì in Italia, al di fuori dell’organizzazione e si risveglierà alla terza generazione dopo Steiner. A riguardo di Reghini, Evola e Scaligero, mi raccontava, sorridente, di quando a cena discutevano e di come fosse facile essere in disaccordo, di come in particolare Evola e Reghini lo fossero e senza peli sulla lingua.

In questa citazione ci sono più cose che mi colpiscono, ma ora mi piacerebbe parlare della parte che ho evidenziata: e sposò la sorella di Virio.

Come prima istanza, ho pensato che il Leonardo Anfolsi Reiyo Ekai, può aver frainteso il racconto di Reginelli, infatti io so che è Virio che ha sposato la sorella di Scaligero. Ma pensandoci bene, della moglie di Scaligero non c'è traccia da nessuna parte. Sento questa mancanza come una specie di tabù di cui non riesco a comprenderne la ragione.

Secondo alcuni, ad esempio Andrea franco, l'apporto ulteriore che Scaligero ha dato alla Scienza dello Spirito di Steiner, è stato soprattuto nella trilogia cosiddetta "del Graal", ovvero i tre libri: Dell'amore immortale, Graal, Saggio sul mistero del sacro amore e Iside Sophia, la dea ignota, in cui Scaligero inserisce nell'orizzonte antroposofico, anche la componente "binomiale" (ovvero il rapporto uomo-donna), e la metodologia per trovare in questo rapporto, l'accesso alle forze che muovono tutti i destini umani.

Prendete questa descrizione, in maniera molto indulgente, in quanto nonostante abbia letto, gli ultimi due libri, posso tranquillamente affermare di non avenre assolutamente compreso il significato, se non per quel sentore che si ha quanto sentiamo di trovarci di fronte ad un mistero altissimo del quale ci sentiamo inpreparati alla comprensione.

Tempo fa quando lessi la "corrispondenza iniziatica" tra Paolo Virio e alcuni suoi amici, che la sorella di Scaligero (moglie di Virio), pubblicò molti anni dopo la morte del marito, ricordo che da parte del gruppo che oggi fa riferimento al sito Ecoantroposophia.it, ricevetti molte critiche, per aver solo osato leggere qualcosa proveniente da Virio e in particolar modo veniva criticato il suo maestro spirituale: il conte di Catenaia, descritto da Scaligero, in dei dattiloscritti che fece circolare, come un simpatico erotomane, vittima delle sue stesse pratiche sessuali.

In quell'occasione non venne mai fuori questa cosa, ovvero che anche la sorella di Virio fosse la moglie di Scaligero. Cosa che determinerebbe un legame karmico strettissimo tra le due famiglie. Qualcuno di voi può confermare quesa cosa? E comunque, per coloro che sanno qualcosa in più, cosa ne pensano a riguardo?

Poi c'è la profezia di Steiner a Colazza. La terza generazione, era quella del gruppo di ur? E comunque è già passata, o ci siamo ancora dentro?

Ed in ultimo volevo evidenziare l'ultima frase della citazione:
CITAZIONE
Scaligero, mi raccontava, sorridente, di quando a cena discutevano e di come fosse facile essere in disaccordo, di come in particolare Evola e Reghini lo fossero e senza peli sulla lingua.

Nonostante le divergenze, si camminava insieme, persuasi di non avere la pretesa di aver raggiunto la verità assoluta, ma con la speranza di trovarla nel confronto con l'atro.

Un saluto Pierfrancesco
view post Posted: 19/1/2016, 18:32 Una sterilità spirituale. - Antroposofia
Le tue osservazioni sono legittime, ma si può anche aggiungere che, se la von Halle avesse ragione, quel giovane in seguito è morto. Nella sua incarnazione al tempo di Gesù, l'antico Habif Hiram, non ce la fece a sganciarsi dal suo ingombrante passato (aveva troppi beni spirituali "del passato").

Mentre dopo la morte (il vangelo dice che il cadavere puzzava) e il passaggio cosciente in quella dimensione, quel Giovanni ormai era un altro uomo.

Naturalmente è solo un'ipotesi che mi piace tenere in considerazione, magari in vista di ulteriori conferme.
view post Posted: 17/1/2016, 00:07 Una sterilità spirituale. - Antroposofia
Grazie compagni di viaggio. Sento il vostro calore in questo buio inverno.
view post Posted: 11/1/2016, 17:26 Una sterilità spirituale. - Antroposofia
Grazie Cosimo,

fa bene sapere che qualcuno ce la fa! :)
view post Posted: 11/1/2016, 15:53 Una sterilità spirituale. - Antroposofia
Ciao a tutti,

come avrete notato, la voglia di comunicare nel forum, si è tragicamente arrestata. Da parte mia devo dire che mi sono incagliato in una secca, da cui non riesco a ripartire.

La potrei imputare alla delusione relativa alle aspettative che avevo riposto nel gruppo ispirato a Franco Giovi, che ha mostrato, almeno ai miei occhi, di non possedere la necessaria umiltà, raltivamente al ruolo a cui sembrava aspirare: quello dei detentori del vero lascito spirituale di Scaligero. Operando di fatto, ulteriori divisioni all'interno di quei pochi che sono inclini all'antroposofia. Effettivamente, certo alcune loro battaglie le ho condivise, e penso al giusto focus acceso sugli esercizi e sul come portarli avanti, alla giusta evidenziazione degli errori di fraintendimento che possono sorgere quando si ha la pretesa di aver compreso il pensiero di un essere come lo era Scaligero, attraverso la limitata fessura dalla quale lo possono intravedere coloro che si trovano ad un livello di coscienza molto inferiore, ma non posso dire altrettanto sul modo in cui tali battaglie sono state condotte.

D'altro canto anche altri gruppi che ho frequentato in questo tempo, non si sono dimostrati all'altezza delle mie aspettative. Cercavo un nuovo Scaligero, ma la realtà è che non ce ne sono più. Così alcuni gruppi a cui partecipavo, si sono sciolti come neve al sole, altri continuano ad esistere, ma con aspettative ben più modeste da parte mia, se non il piacere di stare insieme.

Ma la verità più tragica che mi tocca constatare è quella che mi sono ritorvato io stesso, così deficiente di quelle forze che credevo di possedere, che invece alle prime avversità del karma, si sono volatilizzate nel vento. Ho iniziato così a dubitare che io potessi sostenere un cammino come quello proposto dai maestri (Steiner e Scaligero). Il dubitare delle mie forze, ha prodotto (come razionale giustificazione), un essere dubbioso sul sistema con cui tali forze sarebbero dovute scaturire, ovvero ho dubitato sugli esercizi, come atto a me sufficiente con cui entrare nei mondi spirituali.

Il fatto è che Gesù-Cristo, ha percorso la via del sacrificio totale, e di solito io tendevo a trascurare questo paricolare di importanza fondamentale, e non si tratta solo di sacrificare una mezz'ora al giorno, ma si tratta di sacrificare tutta la vita a quella causa. Ad esempio, il non bere più alcool, implica il non brindare più alle feste, e quindi in un certo senso, a non essere più in comunione con un certo numero di amici. Il conoscere eventi come quelli relativi alla attuale incarnazione di ahrimane in un corpo fisico, il vedere ovunque la manifestazione del potere delle forze del male negli eventi del mondo, porta a vivere in questo mondo, ma a non essere più di questo mondo. Ma non essendo ancora dell'altro mondo (quello spirituale), si giunge piano piano a perdere la gioia relativamente a questo mondo, e quindi a non amarlo più. Certo non amare più con l'amore dei sensi, ma almeno era una parvenza di amore, ora è sparita anche quella. (Parlo di mie problematiche naturalmente, non ho l'ardire di estenderle a tutti). Non amando più, si perde il sapore, ma se il sale perde il sapore, non serve ad altro che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.

Questa è la tragedia in cui mi trovo, già da vari mesi. L'aver conosciuto l'antroposofia di Steiner e Scaligero, ma non esserne all'altezza, ha prodotto in me un aborto spirituale, una prova dell'anima che solo una grazia potrebbe bonificare, ma non essendo degno di tale grazia (altrimenti non sarei nemmeno arrivato a questo punto), rimane solo la via del dolore.

Che bella prospettiva!

In passato rimasi molto colpito dalla figura del giovane ricco, che dopo aver parlato con Gesù, se ne andò via triste. «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Rimasi anche molto colpito quando Judith von Halle, in una delle sue visioni, indentificò quel giovane ricco in Lazzaro, con tutto quello che sappiamo antroposoficamente sulla sua figura. Questo mi da un pò di speranza, anche se constato che il passaggio della soglia della morte anche in quel caso è stato necessario.

Un saluto
Pierfrancesco
view post Posted: 2/1/2016, 23:51 Ferragosto, alluminio bario e la coscienza umana - Attualità
Ho visto 2 video su questo argomento: il primo lo posto per chi ancora non fosse convinto della realtà delle scie (infatti io non lo ero) ed è questo documentario di Giorgio Pattera (15min.):

https://m.youtube.com/watch?v=rLqMrPQGjB0

Mentre il secondo video, molto più profondo, cerca di trovarne le motivazioni. Sono stato molto colpito dal legame che la relatrice fa tra le scie, il molgellons, le nano tecnologie biologiche, per arrivare al transumanesimo (la moderna eugenetica) di Ray Kurtzwail. Il video è lungo, ma può contribuire ad avere una vista d'insieme.
Alla fine c'è come un accenno alla questione delle 2 razze del futuro, che Stainer, ma anche i vangeli (pecore e capre) hanno profetizzato.

https://m.youtube.com/watch?v=gxyzxj0hx2I

Buona notte.
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