Amoris laetitia, pensieri sullo stato della chiesa cattolica

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view post Posted on 11/4/2016, 12:00
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E' da pochi gionri uscito la nuova ESORTAZIONE APOSTOLICA POSTSINODALE AMORIS LAETITIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI VESCOVI AI PRESBITERI E AI DIACONI ALLE PERSONE CONSACRATE AGLI SPOSI CRISTIANI E A TUTTI I FEDELI LAICI SULL’AMORE NELLA FAMIGLIA e secondo alcuni, ad esempio il giornalista cattolico Antonio Socci, questo atto è un spartiacque tra la chiesa del passato e quella del futuro. Si possono vedere a riguardo gli ultimi articoli pubblicati nel suo sito web:

Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016), oppure Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)

ma già da vari mesi il gionalista cattolico, critica l'operato di questo papa e di molti prelati all'iterno della chiesa:

CITAZIONE
Antonio Socci - C'è un golpe nella chiesa ... (10/04/2016)

[...]
Del resto c’è poco da sorprendersi di ciò che sta accadendo. In questi tre anni ne abbiamo viste di cotte e di crude.

Prima il grande papa Benedetto che, alla sua messa d’insediamento, implora “pregate per me perché io non fugga per paura davanti ai lupi”.

Poi quella sua misteriosa e immotivata “rinuncia” dopo la quale ha voluto farci sapere che “la mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero non revoca questo”, restando infatti papa emerito, quindi Francesco eletto un po’ così (e nonostante il voto dei gesuiti che avrebbe dovuto proibirlo) e poi due papi (mai visti in duemila anni).

Infine la variopinta rappresentazione sudamericana, dal “chi sono io per giudicare” al Dio che “non è cattolico”, dalle croci su falce e martello all’omaggio a Fidel Castro, dalla lettera per i tiranni cinesi all’elogio dell’”invasione” degli immigrati, dallo schiaffo a Trump al silenzio sulla Cirinnà, dalla gelida distanza col Family day alle scimmie su San Pietro, dalla comunione ai divorziati risposati all’eucarestia ridotta a opinione pressoché equivalente a quella luterana, dal Giubileo senza indulgenza e Purgatorio all’enciclica sulla “raccolta differenziata”, dai fraterni incontri con Scalfari al gelido e ostinato silenzio su Asia Bibi.

Tutto strano, surreale, inquietante e doloroso per i cattolici che intanto vengono perseguitati e massacrati nel mondo.

Alla stranezza degli osanna dei media laicisti (da sempre nemici della Chiesa) si è aggiunta una nuova papolatria del mondo clericale.

Ieri su “Avvenire” – giornale della Cei – l’articolo sull’Esortazione iniziava così: “La famiglia ricomincia da Francesco”. Testuale. Ma la famiglia è stata istituita dal Creatore e resa sacramento da Gesù Cristo. Forse che oggi Bergoglio sta al posto di Dio?
[...]

Effettivamente, avendo seguito (anche se da lontano) la vicenda delle critiche di Socci al nuovo corso storico introdotto con l'elezione di Bergoglio, ovvero a partire dalle vicende sulla nullità dell'elezione pontificia (A. Socci - Non è Francesco), fino a giungere all'attuale modifica della dottrina cattolica, operata da questa nuova esortazione, riportando tutta la vicenda in un quandro generale di profezie annunciate di apostasia (A. Socci - La Profezia Finale), sono dell'opinione che nonostante alcune esagerazioni di minore importanza, la situazione da lui prospettata corrisponda a realtà.

Ciò nonostante non riesco ancora a stabilire, se tutto questo sia un bene o un male. Mi spiego meglio. Dal punto antroposofico, sappiamo che l'umanità, e in special modo la componente occidentale, con la mittleuropa in testa, sta percorrendo il cammino per lo sviluppo dell'anima cosciente, quindi sappiamo che tutto ciò necessita di una progressiva emancipazione da autorità esterne a cui poggiarsi, e iniziare a prendere le proprie responsabilità. Quindi, messa in questo quadro, sembrerebbe che la relativizzazione della cattolicità sia un bene per le anime mittleuropee.

D'altra parte mi viene anche da pensare che la chiesa, è una guida per moltissime anime, in tutto il mondo, che sono a diversi stati di emancipazione o di libertà interiore. Così potrebbe verificarsi che chi è legato al mondo spirituale, per il tramite della chiesa, potrebbe trovarsi molto disorientato da questo cambiamento così repentino, e che disincantato da quella, potrebbe perdere la fede e quindi quel poco che ancora lo legava al mondo spirituale.

Io penso che, poiché l'antroposofia non ha ancora espletato nel mondo, quella che è la sua missione, dobbiamo essere contenti che tutta la responsabilità di questa mancanza, non cada solo sugli antroposofi, ma venga anche distribuita, secondo le relative proporzioni, anche agli attori del mondo religioso.

La figura che si affaccia alla mia mente è quella di un Giovanni e un Pietro che corrono insieme verso la tomba vuota del redentore, anche se Giovanni arriva per primo. Voi pensate che, se durante la corsa, Pietro fosse caduto, Giovanni avrebbe proseguito da solo fino al sepolcro? Io credo che sarebbe tornato indietro per rialzarlo. Non commettiamo l'errore di identificare gli esseri con i loro doppi, pensate se ognuno di noi dovesse essere giudicato in base al suo doppio, invece che secondo la sua vera essenza.

Comunque, ritornando all'esortazione (premetto che non l'ho letta), alcuni punti di vista, mi sembrano codivisibili. Ad esempio poniamo l'attenzione sulla parte più spinosa, la comunione ai divorziati, Socci dice:
CITAZIONE
Antonio Socci - Bergoglio contro Gesù ... (9/04/2016)
Arriva così a contestare Gesù stesso nel suo scontro con i farisei sulla questione del divorzio (Mt 19, 3-12). Infatti Bergoglio sostiene che non si deve presentare “un ideale teologico del matrimonio troppo astratto, quasi artificiosamente costruito, lontano dalla situazione concreta e dalle effettive possibilità delle famiglie così come sono” (36).

Sarebbe una “idealizzazione eccessiva”. Peggio ancora: “non si deve gettare sopra due persone limitate il tremendo peso di dover riprodurre in maniera perfetta l’unione che esiste tra Cristo e la sua Chiesa” (122).

In compenso Bergoglio istituisce nuovi peccati gravi. Quello dei cosiddetti “rigoristi”, colpevoli di ricordare la Legge di Dio. Ma soprattutto quelli di chi non condivide le sue idee politiche sulle questioni sociali.

Al n. 186 infatti Bergoglio ricorda finalmente il passo di San Paolo che impone di ricevere in modo degno il Corpo di Cristo, “altrimenti si mangia e si beve la propria condanna”. Ma per spiegare cosa significa “in modo degno” non dice “in grazia di Dio” (come sempre la Chiesa ha insegnato).

Non mette in guardia le coppie in stato di “peccato mortale”, ma le “famiglie che si richiudono nella loro propria comodità… che restano indifferenti davanti alle sofferenze delle famiglie povere e più bisognose”.

I peccati morali sono così derubricati. Bergoglio istituisce i peccati sociali (o socialisti).

A tutta prima si potrebbe rispondere: "ma chi se ne importa! questa tipologia di problematiche io l'ho superata da tempo, faccio secondo quello che mi dice la coscienza!", ma poiché la nostra coscienza si forma attraverso una razionale risoluzione delle rappresentazioni accumulate negli anni, possiamo tranquillamente mettere da parte che Bergoglio sia un papa, e penetrare il suo pensiero ed esaminarlo:

Bergoglio non parte dall'ideale del matrimonio cattolico: "Cristo e la sua Chiesa", ma parte dallo stato di fatto in cui si trovano le famiglie reali del 2016, sembrerebbe un'avanzamento rispetto all'accusa con cui viene apostrofato il cattolicesimo, ovvero quella di scambiare le ispirazioni luciferiche (l'ideale) con quelle cristiche (l'equilibrio tra ideale e reale), tanto più per un gesuita, che si presume figlio di quelle ispirazioni luciferiche a cui Ignazio cedette.

D'altro canto però, Socci non si capacita del fatto che, un'esortazione spirituale da parte di un ente spirituale, dovrebbe essere fatta rivolgendosi alla componente più alta dell'uomo, e non alla sua parte più bassa, che è determinata dalla natura animale (a chi si è risposato, è difficile vivere come "fratello e sorella").

In fondo non credete che la tanto sbandierata teoria anti-clericalista sulla chiesa che controlla la sessualità, e quindi controlla le masse, possa invece essere stata avviata come un lontano tentativo anche se grossolano da parte della chiesa, di liberare lo spirituale dalle determinazioni del fisico? Certo noi antroposofi sappiamo che oggi la strada della repressione non è quella giusta, ma che la risposta sta nel creare una nuova via spirituale (la via del pensiero vivente), accanto a quella della determinazione fisica, per farle camminare insieme, fino a quando non saremo pronti per alimentare solo quella che ci stimola di più.

Quindi una chiesa nuova, che invece che indicare con più determinazione una via spirituale, rende solo più lasca la via del quotidiano, rema dalla parte contraria a quella dello svincolamento al corpo fisico. Nella vecchia astinenza, c'era comunque uno sforzo, che in future vite avrebbe dato i relativi frutti, ora si sta eliminando anche quello.

Sono solo pensieri messi per scritto, non pretendono di essere la verità, voi che ne pensate?

Pierfranceco

Edited by Pierfrancesco:-) - 13/4/2016, 11:48
 
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view post Posted on 15/4/2016, 09:25
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Questo andare incontro alle esigenze umane troppo umane della nuova esortazione apostolica, si discosta da quella che invece è l'educazione gesuitica, molto incentrata sulla forza di volontà. A questo proposito vorrei citare un passo di una conferenza di Steiner, ai sacerdoti della Comunità dei Cristiani. Steiner stava parlando della 5a lettera di Giovanni alla comunità di Sardi, che corrisponderebbe alla 5a epoca di cultura (quella attuale) e vi vede, un radicale cambio di paradigma, rispetto alle 4 epoche precedenti, che nei relativi suggelli avevano una struttura similare (i 4 cavalli):

CITAZIONE
Rudolf Steiner - Apocalisse ed agire sacerdotale (5a conferenza, Dornach 9 settembre 1924)
[...]
Dicendovi queste cose, dicendovi espressamente come questa moderna epoca post-atlantica deve essere, in un certo modo, la Sardi risvegliata, come la troviamo in breve caratterizzata in un modo grande e pregno di significato nella quinta comunità e nel quinto suggello, che ora deve venire dissuggellato dicendovi questo, percepirete che noi oggi abbiamo il compito di sviluppare questa particolare comprensione per l'Apocalisse: il fatto di poter capire l'Apocalisse come compito che preme sui nostri cuori. Oggi non serve a nulla solamente interpretare l'Apocalisse. E' necessario che facciamo l'Apocalisse in tutto, altrimenti possiamo lasciarla stare. Il fatto di volerla solo interpretare non è di molto valore.

Così ho tentato di accennare alla seconda questione che è di pertinenza nella lettura dell'Apocalisse. Ieri ho tentato di dare l'elemento formale, oggi ho tentato di indicarvi come nella lettura dell'Apocalisse è di pertinenza l'essere con il volere. E ciò è naturale perché le Apocalissi sono sorte sempre attraverso ispirazioni del volere. E qui tocchiamo un reale punto apocalittico pieno di vita. Esistono oggi delle persone che in un certo contesto, vengono educate apocalitticamente, ma così apocalitticamente educate da mantenere una specie di educazione della volontà che è orientata specificatamente sulla chiesa romano-cattolica: sono i gesuiti. Nell'educazione gesuita, negli esercizi dei gesuiti, vi è qualcosa di fortemente apocalittico. Gli esercizi dei gesuiti contengono una disciplina del volere in cui sta alla base uno sguardo dell'apocalittico.

L'educazione alla volontà è perciò ciò che deve venire preso in considerazione prima di tutto da coloro che prendono seriamente un reale sacerdozio nel senso del rinnovamento cristiano. Devono capire l'Apocalisse, affinché in essa possano vedere il giusto impulso per il volere, mentre in effetti, da Ignazio di Loyola fu dato un impulso molto unilaterale per il volere, certamente in un modo grandioso, ma in un modo straordinariamente unilaterale. Oggi ciò si è inasprito arimanicamente, ma proprio considerando Ignazio di Loyola si indica come guardiamo in un modo falso il mondo, se non lo riconosciamo dal punto di vista della Scienza dello Spirito. Per l'attuale sviluppo gesuita, la gente si rifà sempre ad Ignazio di Loyola, ma non è giusto. Ignazio di Loyola è stato qui di nuovo e da un bel pezzo, in una nuova incarnazione e con ciò naturalmente si è tratto fuori dalla corrente precedente. Ha vissuto di nuovo come Emanuel Swedenborg. Lo sviluppo gesuita è relegato da quel tempo completamente nell'arimanicità: non si riallaccia più ad Ignazio, bensì è oggi attivo in senso arimanico. Qui avete l'ombra, la controimmagine di ciò che voi dovete educare in voi stessi, mentre, come ho detto, accogliete nei vostri Io l'apocalittico, in modo tale che i vostri Io divengano somma di forze attive che sono esse stesse apocalittiche.

E' forse proprio questa educazione alla volontà che mancherebbe nella esortazione papale, e che quindi andrebbe nella direzione non opportuna per questo periodo di cultura.

E questa cosa l'hanno capita bene quelli di La Confederazione Italiana, che per domani hanno organizzato un seminario apposito: Apocalisse e luce dell'Io.

Auguriamo un proficuo lavoro a coloro che vi parteciperanno.
 
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mitteleuropeo
view post Posted on 15/4/2016, 13:14




Caro Pierfra....già la Conf:Italiana, vedremo. Anche se ho le mie brave riserve su questi signori, certamente ben intenzionati ma fortemente affetti da ellitarsimi, pruriti reazionari, propri in primis all'animatore -fondatore del gruppo, il buon Geminello Alvi, cmq pregevole intellettuale,economista e "apocalittico".
Poi altri collaboratori ci mettono insieme pulsioni fallaciane e islamofobe, altri forbite nostalgie evoliane...insomma di tutto un po'. Vedremo gli atti del convegno.

Quanto alla funzione del volere,oggi, esso va in primis diretto al controllo del pensiero e quindi all'animazione,in esso, della "corrente di Vita"eterica. Questo è il corretto uso,oserei dire rosicruciano, di questa forza.
Solo così,ci insegnano Steiner e Scaligero, si puo' andare a quella resurrezione del Sentire che è necessaria onde muoversi verso il realizzare ll'unione della "corrente della testa" con la "corrente del cuore" (vedi il tema steineriano dell'"eterizzazione del sangue") e quindi sulla strada di quel "pensare del cuore" micaeliano (Steiner "Massime Antroposofiche" spesso confuso col misticismo fine a se stesso.
 
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view post Posted on 8/5/2016, 15:01

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Antonio Socci è troppo onesto, e direi troppo sensibile (o sensitivo), per non accorgersi che qualcosa non va nella Chiesa di questo papa Francesco. Io personalmente trovo assai deludente il pontificato di quest'ultimo.
A ogni modo, vedo che ci sono anche voci entusiaste nei suoi confronti, sebbene provenienti da mondi non propriamente cattolici. Mi domando in particolare: se veramente il proposito di Francesco è smantellare l'immagine tradizionale della dottrina cattolica, relativizzarla, e in fondo snaturarla, perchè su altri siti di tipo esoterico (tipo questo anche se è un esoterismo un po' alla carlona) si parla di complotti che avrebbero interesse a farlo fuori?
Chiedo scusa se ho linkato un sito che esprime un parere opposto a quello del thread (giusto per far sentire una voce contraria che comunque non condivido), dicevo, se hanno fatto dimettere papa Ratzinger per mettere al suo posto un papa dalle caratteristiche opposte, a chi darebbe fastidio ora questo Francesco? Sono davvero gli stessi che avrebbero avuto un ruolo nella morte repentina e misteriosa di papa Luciani?
Eppure, se l'operato di Francesco va nella direzione del mondialismo, dello smantellamento della cattolicità, dell'abbrutimento delle masse, ecc., perché ce l'avrebbero con lui? Se qualcuno ci capisce qualcosa lo ringrazio, a me il quadro mi sembra oltremodo oscuro ed enigmatico.
 
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mitteleuropeo
view post Posted on 8/5/2016, 16:02




Le caratteristiche di Francesco, così come sono emerse, sono solo l'"altra faccia" della medaglia del cattolicesimo romano: abbiamo in Bergoglio il "poliziotto buono" che fa il "sinistrorso" , secondo la tradizione gesuitica piu' recente, datata da circa 50 anni, dopo la "svolta di Arrupe", che si presenta come opposizione al clericofascismo affarista caro alla "destra" opusdeina che celebrò i suoi massimi fulgori ai tempi di Papa Woityla: E' probabile che Bergoglio sia piu' vicino degli altri a certe "piramidi" massoniche , e quindi faccia il "relativista democratico"per assecondare meglio queste ultima..ma la sostanza non cambia: Il nemico è uno: la centralità dell'Io libero, attaccato sia da destra (tradizionalismo ratzingeriano) che da sinisatr ( filomassonismo esplicito di Bergoglio). Insomma, per dirlo alla buona: da un lato spiritualismo luciferico tradizionale, dall'altro "relativismo ahrimanco"......il Cristo non abita nè da una parte ne dall'altra: Tuttavia , l'azione demolitrice di Bergoglio espone comunque la civiltà a rischi maggiori di quella conservatrice-ratzingeriana: porta via gli ultimi residui morali e sociali dellla tradizone comunque nata dai Vangeli in molto troppo rapido, verso esiti che non possono che far aumentare il "tasso di barbarie"....qui i "tradizionalisti" non hanno tutti itorti:
 
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view post Posted on 10/5/2016, 11:30
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Vorrei rispondere a queste considerazioni, dicendo che forse, Papa Francesco è stato proprio necessario. Quindi l'importante è trovare gli eventuali sbagli di pensiero, ma mai demonizzare. Credo sia necessario girare ogni critica, verso noi stessi, così da trovare quella parte che in genere critichiamo all'esterno, rivolgendola in noi e trasformarla.

Nel frattempo che trasformiamo, con gli esercizi ecc. non possiamo pensare di non intraprendere delle azioni organizzate sul piano fisico, di aspettare di essere veramente puri prima di agire.

Nel mistero dramma La Prova dell'Anima, un uomo di scienza: Giovanni Capesio, ha la visione di una sua vita precedente al tempo dei templari, di cui faceva parte. Capesio, aveva lasciato moglie e figli, per l'ideale templare, sentiva questa sua non purità d'animo, e voleva andarsene dall'ordine, per espiare la sua colpa di gioventù. Il gran maestro, accenna a uomini che avevano abbracciato la causa templare, ma che non erano moralmente puri. E lui li aveva accettati lo stesso, perché il saggio guardava alla parte buona che c'è in ognuno, mentre la parte cattiva, avrebbe trovato espiazione nel karma.

A questo proposito vorrei proporre un nuovo topic, incentrato sul volere.

Pierfrancesco
 
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view post Posted on 10/5/2016, 12:29

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Scusate, vorrei tornare all'esortazione apostolica postsinodale ecc. ecc. che, prolissa come il suo titolo, naturalmente non mi son letto.
Non ho quindi inteso quali cambiamenti abbia portato: mi pare che, prima, un divorziato anche se non per sua colpa (cioè, lui non avrebbe voluto divorziare ma un giudice gliel'ha imposto) non avrebbe potuto risposarsi e se lo avesse fatto non avrebbe potuto comunicarsi.
Ora, invece, chi contrae un nuovo matrimonio dopo il fallimento di quello precedente potrebbe accostarsi all'eucarestia.
Ciò che non ho capito è questo: è necessario che viva col nuovo coniuge come fratello e sorella?
Grazie.
---
Riguardo le dimissioni di Ratzingere e l'elezione di Bergoglio se ne sentono di tutti colori, pe me l'unica cosa certa è che Giovanni Paolo I lo han fatto fuori per questioni di soldi, per il vile metallo. Sui retroscena occulto-esoterici poco possiamo dire se non cercare di riconoscere (come prova Andrea) l'opera degli ostacolatori, ma certo non si può pretendere che un miliardo di cattolici divengano antroposofi o restino legati alla tradizione del papa-re.
 
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view post Posted on 12/5/2016, 13:48
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Come al solito si strumentalizza e mi spiace dirlo soprattutto da parte di credenti, almeno così si mostrano, e di una certa visibilità.

Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli.

Mi pare chiaro che occorra distinguere la persona dalla azione e la tendenza dal fatto, ma questo vale per ogni peccato o azione impura, mi sembra chiaro che la Chiesa ha sempre distinto su questo e in modo particolare l'attuale pontefice e dunque piena e decisa riprovazione sulla azione condannata dalla Parola ma attenzione e misericordia verso la persona, anche se peccatore, soprattutto se peccatore.

CITAZIONE (lorenzo s @ 10/5/2016, 13:29) 
Scusate, vorrei tornare all'esortazione apostolica postsinodale ecc. ecc. che, prolissa come il suo titolo, naturalmente non mi son letto.
Non ho quindi inteso quali cambiamenti abbia portato: mi pare che, prima, un divorziato anche se non per sua colpa (cioè, lui non avrebbe voluto divorziare ma un giudice gliel'ha imposto) non avrebbe potuto risposarsi e se lo avesse fatto non avrebbe potuto comunicarsi.
Ora, invece, chi contrae un nuovo matrimonio dopo il fallimento di quello precedente potrebbe accostarsi all'eucarestia.
Ciò che non ho capito è questo: è necessario che viva col nuovo coniuge come fratello e sorella?
Grazie.
---
Riguardo le dimissioni di Ratzingere e l'elezione di Bergoglio se ne sentono di tutti colori, pe me l'unica cosa certa è che Giovanni Paolo I lo han fatto fuori per questioni di soldi, per il vile metallo. Sui retroscena occulto-esoterici poco possiamo dire se non cercare di riconoscere (come prova Andrea) l'opera degli ostacolatori, ma certo non si può pretendere che un miliardo di cattolici divengano antroposofi o restino legati alla tradizione del papa-re.

A me pare che nella Esortazione apostolica non si parli mai di accesso alla comunione in modo esplicito per i divorziati risposati. ma di comunione di persone, ecclesiale, ovvero di accoglienza e di cura pastorale

Per quanto riguarda il tuo pensiero in relazione Giovanni Paolo I è un tuo pensiero e non ci sono prove e nulla valgono le cogetture
 
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mitteleuropeo
view post Posted on 12/5/2016, 15:44




Scusa Perfra "non ci sono prove.." è una locazione anch'essa assai opinabile...bisogna vedere che cosa si intende con "prove"...ossia elementi da esibire in un certo processo, secondo un determinato apparato giudiziario,cossa che però puo' riguardare soprattutto la sfera strettamente giurisprudenziale oppure ragionevoi convincimenti,mamgari su base di elementi "indiziari" di carattere storico,letterario e magari spirituale. In base ai quali ci si puo' fare un giudizio su un determinato fatto...qui concordo con Lorenzo, GiovanniPaolo I non credo sia "morto d'influenza".....Quanto al resto: la cosa puo' interessare chi conduce se stesso tenendo presente i "dettati vaticani" e francamente non riesco ad appassionarmici,con tutto il rispetto per le persone che soffrono per problemi del genere.
 
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view post Posted on 12/5/2016, 16:08
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Quello che tu credi o credo io ha poca importanza, io non so nemmeno di che sia morto e poco mi importa ai fini del petegolezzo

questa è la versione ufficiale della Sala stampa della Santa Sede

« Questa mattina, 29 settembre 1978, verso le 5,30, il segretario privato del Papa, non avendo trovato il Santo Padre nella cappella del suo appartamento privato, lo ha cercato nella sua camera e lo ha trovato morto nel letto, con la luce accesa, come se fosse intento a leggere. Il medico, dott. Buzzonetti, accorso immediatamente, ne ha constatato il decesso, avvenuto presumibilmente verso le 11 di ieri sera, per infarto acuto del miocardio. »

Ci potrebbe essere stata una valutazione non precisa, si è ipotizzato anche di embolia polmonare, visto i precedenti successi all'occhio, ma mi spiace ricordarlo che la morte di infarto miocardico, anche se non frequente, può avvenire in modo improvvisa e senza preavviso o con preavvisi non degni di nota.

Ma da qui a passare all'ipotesi di delitto è del tutto inqualificabile
(comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede)
 
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mitteleuropeo
view post Posted on 12/5/2016, 18:38




beh certo i comunicati ufficiali della "sala stampa vaticana" sono una fonte al di sopra di ogni sospetto.........poi se chiamiamo "pettegolezzo" il cercare di cogliere il vero ed il reale anche dietro i paraventi dei "comunicati ufficiali"o delle "vulgate" dei media mainstream , di destra o di sinistra...,.beh...beati i "pettegoli".
 
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view post Posted on 12/5/2016, 18:43
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Sai c'è chi gioca a spetegulessare su tutto, tanto per aprire la bocca, e non riguarda solo la Santa Sede
 
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view post Posted on 12/5/2016, 19:10

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Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
"Se io vedo rosso e la chiesa dice verde, io allora vedrò verde", mi pare dica così un motto gesuita. Se io vedo un attico di 800 metri e Bertone un'umile dimora di rappresentanza... non so Enrico ma io continuo a vedere l'attico.
Sulla strana morte del povero Giovanni Paolo I basta leggere "In nome di dio": chi riesce a trovare i comunicati vaticani di quarant'anni fa può facilmente procurarsi il libro, e magari leggerlo prima di dire alcunché.
 
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view post Posted on 12/5/2016, 19:17
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Bertone non è la Chiesa, ma questo non l'ha capito nessuno

Giovanni Paolo II ha chiesto pubblicamente scusa per gli errori degli UOMINI di chiesa
 
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view post Posted on 12/5/2016, 20:08

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Giovanni Paolo II era uomo di chiesa? Cioè chiede perdono e e si autoassolve in anticipo?
Per me era solo un grande attore, anzi magno, un personaggio ripugnante: da quando volle la piscina perché, poverino, “costa meno fare una piscina che eleggere un nuovo papa” a quando volle canonizzare il fondatore dell’Opus Dei e a chi gliene mostrava le manchevolezze disse “Lo voglio santo e sarà santo!”.
Caro Enrico, ho fatto l’errore di porre anche nel tuo forum cattolico una domanda cui non riuscivo a trovare la risposta; hai colto la palla al balzo per fiondarti qua: benvenuto, spero troverai di tuo interesse gli argomenti e come vengono trattati.
Riguardo la tua risposta, ovvero quella di cui ti fai portavoce, mi pare anch’essa in puro stile gesuitico:
CITAZIONE (enricorns2 @ 12/5/2016, 14:48) 
A me pare che nella Esortazione apostolica non si parli mai di accesso alla comunione in modo esplicito per i divorziati risposati. ma di comunione di persone, ecclesiale, ovvero di accoglienza e di cura pastorale

Cioè: ognuno faccia o continui a fare un po’ come gli pare e non stia più a rompere.

Edited by lorenzo s - 13/5/2016, 08:52
 
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