Su "Il disvelamento avversato", di Hugo de Paganis

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view post Posted on 14/4/2016, 16:38
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Stamattina ho letto l'articolo di Hugo de Paganis su Ecoantroposophia.it dal titolo Il disvelamento avversato (del 08/04/2016) e ne sono rimasto particolarmente colpito.


E' un articolo molto lungo, prende spunto da un episodio di menzogna perpetrata (a fin di bene) a Massimo Scaligero, da non precisati discepoli, segue con i vari tipi di menzogna possibili: alcuni per vanità e ambizione smisurata, ma altri mentono persino dicendo la verità perché sono essi stessi la menzogna, come insegnava Scaligero nelle sue ultime ore. Ne è conseguita da parte del nostro Hugo che una "diffidente prudenza" sia stato il leitmotiv di tutta la sua vita.

Poi ricorda un avvenimento in cui un certo Innominato, che dovrebbe essere un esponente importante dell'ambiente scaligeriano romano, credo legato alla rivista Kairòs (ma non è specificato), mentì su commissione, per una peculiare missione affidatagli da qualcuno: la Chiesa cattolica.
Digressione su alcuni personaggi cattolici senza scrupoli che attraverso uno "scippo", si impossessarono della cultura e sapienza pagana, condannando la magia solare, ma praticando per sé la magia nera, infiltrandosi subdolamente, in ogni movimento con qualche spiritualità, per poi fagocitarlo al suo interno, snaturandolo. E tra questi movimenti, la Scienza dello Spirito, non è sfuggita a tale opera, a partire dall'infiltrato Valentin Tomberg fino agli infiltrati attuali, che operano presso le "figlie" dell'antroposofia: pedagogia waldorf e bio(omeo)dinamica in primis.

Quindi prosegue con la lettera con cui alcuni fiduciari della S.A. hanno chiesto spiegazioni, riguardo l'affiliazione che l'associazione delle scuole waldorf ha stipulato nel 2001 con un ente legato a Comunione e Liberazione, e ne chiedono la fuoriuscita per incompatibilità dottrinaria. Viene spiegata tale incompatibilità, ricordando la scomunica con cui l'antroposofia è stata fatta oggetto da parte della Congregazione della Fede, e la critica severa a coloro che tengono i piedi in due scarpe (questa è la parte che mi ha toccato di più).

Poi c'è vicenda della scuola in cui ha insegnato Mimma Benvenuti, questa è l'unica parte in cui ho qualche riferimento in più, perché per puro caso, ero presente in quella scuola, lo stesso giorno in cui era presente Hugo. I locali della nuova scuola sono di proprietà di una persona "problematica" (corrotto e corruttore) legata alla chiesa cattolica, ma l'Innominato coscientemente si lega a tale persona. Al funerale di Alfredo Rubino si decide di incontrarsi tra gli antroposofi romani proprio nella scuola in questione per motivi di spazio. Io vi andai, invitato da un amico che avevo conosciuto da poco tempo, rimasi anche io deluso dal professore universitario (che ora capisco erre l'Innominato di HDP), che solamente lesse una conferenza di Steiner, disse 2 parole e poi ce ne andammo tutti via. Pensai che era stata un'altra occasione sprecata: il gruppo Novalis era nuovamente orfano e nessuno ebbe il coraggio di prendere alcuna iniziativa, l'ambiente romano rimaneva senza alcuna attrattiva per me.

Quindi l'articolo prosegue indicando i legami dell'Innominato professore universitario, con il mondo cattolico, un mondo che è il prodotto di un cattolicesimo assassino: inquisizione, lotta alle eresie, libri proibiti, condanne a morte, anche donne e bambini valdesi. Quindi, l'Innominato è la prova che i cattolici si sono già da tempo infiltrati nell'ambiente Scaligeriano di Roma, attraverso un trasbordo ideologico inavvertito.

E conclude l'articolo con la frase detta a lui da Scaligero: "Ricordati: prima o poi tutti i traditori dello Spirito finiscono tra le braccia della Chiesa Cattolica".



Ora dopo aver letto questo articolo, mi è venuto da pensare alla frase di Scaligero di come l'Ostile giunga a mentire persino dicendo la verità.

Chi è l'ostile? L'ostile è colui che ha o denota avversione, diffidenza per qualcosa o qualcuno. E mi sono detto se nelle stesse parole di Hugo, poteva essere rintracciata questa ostilità, ad esempio per la chiesa cattolica, o per l'Innominato, o per Mimma Benvenuti, per il coltivatore di Codroipo, per i Gesuiti, i catto-antropop ecc.

Credo che non sia difficile non essere vista questa avversione, e questo a mio avviso rende anche molte delle cose che ha detto Hugo, delle cose da prendere con le molle. Certo, a differenza di altre volte, sono riuscito a capire qualcosa di più, ma per puro caso. Il fatto di parlare, senza mai dire tutto, ovvero criticare qualcuno, ma senza sbilanciarsi nel nominarlo, denota un coraggio a metà. Una critica diretta, necessita di una risposta dal criticato, e anche il silenzio lo è, mentre una critica a chi non si sa bene chi, la si può fare senza aspettarsi nessuna risposta, perché forse tale risposta non la si vuole sentire, non c'è un moto di riavvicinamento in questo tipo di critica, ma solo la volontà di avversare: ostilità.

D'altra parte devo ammettere che sono stato toccato dalla parte dell'articolo che parlava della coerenza di azione. Ovvero degli antroposofi che fanno la comunione nonostante la scomunica. Certo le citazioni che Hugo inserisce ad hoc nel suo discorso, fanno vedere uno Steiner molto critico con la chiesa, ma ce ne sono anche altre in cui ad esempio disse a Padre Trinchero, membro della classe esoterica, di non lasciare l'abito, ma di proseguire la sua azione nella chiesa.

D'altra parte, l'accusa di Sindrome di Stoccolma, non sembra combaciare con la prassi, ovvero, di solito in Italia si nasce cattolici, e poi durante la crescita possono entrare nei propri interessi anche quelli esoterici e quindi, la dottrina della giovinezza viene ad imbastardirsi per il tramite delle influenze occultistiche subentrate. Quindi ci si viene trovare in una situazione diversa da quella degli ostaggi e dei rapitori, ma bensì quella di ostaggi che se la sono svignata e guardano indietro a coloro che prima volevano bene e che non se la sentono di giudicare su tutta la linea. Non tutti hanno ricevuto del male da quella parte di chiesa che hanno incontrato.

E' certo che se ci sono critiche da fare, devono essere fatte (vedi il mio altro post su Amoris laetitia), ma cercando sempre, per quanto ci è possibile, di non essere ostile.

Così come non mi sembra ostile la legittima lettera di spiegazioni fatta alla S.A. che si chiude con l'auspicio di un buon lavoro.

Voi che ne pensate?

Pierfrancesco

Edited by Pierfrancesco:-) - 14/4/2016, 20:35
 
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mitteleuropeo
view post Posted on 15/4/2016, 09:16




Caro Pierfra, mi viene da dire "che palle"- non certo le tue legittime richieste, ma ste tirate di Hugo- De Pascale...vabbè andiamo con ordine.
Qui vi sono due ordini di questioni.
Una soggettiva l'altra oggettiva: Vediamo.
Innanzi tutto Il soggetto in questione, che da anni va gridando il suo "pagano" rancore per tutto quello che non combacia con la sua "weltanschauung",ovverosia Franco De Pascale. Caso patologico, che altro si può dire,in sintesi ?
Ma detto della sua patologia, va però esamjinato il contenuto dei suoi strali.........ed anche qui, notiamo un tipico "fallo" da espulsione...ovvero gettare via acqua sporca e bimbo.
L"acqua sporca" risulta essere l'"Innominato" sal secolo Beniamino Melasecchi, meritorio editore di opere scaligeriane, lil bimbo ,una "gigantessa dello Spirito" (nonostante la figura minuta) ossia Mimma Benvenuti.
Qui la cosa è veramente grave l'avversione per Mimma nutrito del De Pascale è un sintomo della sua "paganità" che con Steiner non c'azzecca nulla......
Melasecchi invece ...un personaggio con cui, anche il sottoscritto, ebbe a "discutere" epistolarmente per certe "disinvolture" filo naziste emerse in un articolo di GRAAL che parlava di Rudolf Hess :, GrAAL è la rivista "scaligeropolitana" odiata dal DePascale ,ed anche dal suo sodale triestino.
Col De Pascale poi ho avuto anch'io dei diverbi, animati da certe sue plateali scorrettezze "editoriali" culminati colla mia "fuga schifata" da Eco , avente come concausa un 'altra diatriba col Giovi-Isidoro-Rastignac. Acqua passata..
Tali diverbi mi hanno dunque fatto capire come l'individuo "pagano"! in questione sia un po'"sfasato".
Allora: la questione è seria. Ma in fondo semplice.
Alcuni amano scambiare la propria "equazione personale" per l'UNICA VIA di approccio alla "cosa"..e la brandiscono a uso clava contro il resto del mondo.....Per ciò Hugo-DePacale crea una sua "antroposofia senza Cristo" e Melasecchi finisce a fare il "tomberghiano",almeno a giudicare da quanto si legge su GRAAL, scrivendo peraltro l'"innominabile" in una forma talmente paludata,involuta,inutilmente ricercata da essere a volte incomprensibile....Ed allora? ....
Alla fine vale l'aureo commento-consiglio "non ti curar di lor.. Però...se vogliamo andare oltre le lacune caratteriali personali ed alle cose meno "soggettive". nella vicenda "De Pascale-Melasecchi" si puo' vedere un interessante confronto fra una deriva "pagana" ed una "cattolica" dell'impulso micaelita-rosicruciano....
Allora,caro Pierfra, .. i fatti dicono sia che parlare di un'antroposofia pagana è assurdo, sia di un'irriducibile opposizione generale ra l'impulsaocattolico-romano e quello cristiano-rosicruciano, ( ne ho anche diffusamente parlato nella mio "bio" di Heerr Doktor e sono arrivate poi altre specifiche acquisizioni -da Thomas H Meyer in particolare)
Il resto è anche qui "equazione personale" e quindi anche sacerdoti cattolici possono trovare,personalmente la via. a Steiner , come ex thelemiti o ex- filonazistio buddhisti ecc.
Ma dal lato dell'oggettività scritta le cose sono come detto sopra, il cattolicesimo,inteso come istituzioni e incarnato in persone concrete (clero) e impulsi dottrinai "formatori di coscienze" ha sempre avuto, come molte altre correnti spirituali,politiche,scientifiche, Steiner e i suoi nel mirino del "nemico", fino all'estrema avversione della Societas Jesu.
Bergoglio compreso, che un anno fa ci ricoradva amabilmente "Nulla Salus extra ecclesiam".....
 
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view post Posted on 15/4/2016, 09:35
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Grazie Andrea per il tuo commento, che inquadra da un punto di vista più generale, tutte le questioni in gioco.

Pierfrancesco
 
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