Perché fondare una Libera Associazione Per L'Antroposofia?

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view post Posted on 29/4/2014, 16:21

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mitteleuropeo1
view post Posted on 29/4/2014, 16:45




Salve a tutti. Conosco Fabrizio e ho letto i libri di Tradowsky. Stimo entrambi e credo che quanto viene e verrà proposto sia meritevole di attenzione.
 
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view post Posted on 30/4/2014, 08:49
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Ciao Lorenzo, ho letto il tuo commento sul sito dell'associazione, e devo dire che anche io ho avuto quel pensiero. Ho conosciuto Fabrizio di sfuggita in un post conferenza alla sede della S.A. di Roma, e ne ho avuta una piacevole impressione.

Ma poi ho constatato che a seguito di quel proclama di qualche mese fa, non ci sono stati particolari seguiti. In effetti non sono ben chiare le differenze tra l'Associazione con la S.A.Italiana, tranne che nel fatto che nella nuova associazione, non ci saranno iscrizioni o tessere, ma solo il desiderio di promuovere l'antroposofia.

CITAZIONE
La divisione del lavoro spirituale dalla normale prassi associativa è un tentativo di trarre le dovute conseguenze dalle molteplici esperienze del passato, che sono risultate dal collegamento di questi due distinti ambiti.

Sembrerebbe un fare un passetto indietro a quanto aveva proposto Steiner, fondando la S.A.Universale, dopo aver constatato la sclerotizzazione di questa, e riprovando di nuovo, snellendo la struttura?

Comunque credo che il fattore determinante sia la presenza di Judith von Halle. Senza di lei, non si sarebbe creata. Potrebbe anche essere considerata una specie di censimento antroposofico, per avere delle carte in più da giocare nella S.A.U.? Di fatto qui in Italia, dove la Von Halle non è particolamente conosciuta, non mi sembra di trovare motivazioni importanti per questa nuova cosa.

Comunque a me fa piacere che ci sia stata questa proposta. Fabrizio dovrebbe trovare un punto di unione per coloro che si sentono collegati al movimento antroposofico, per riunirci e parlare su come procedere per il futuro dell'antoposofia. Bastano gli attuali gruppi e gruppetti? Morti gli ultimi veterani, ci sarà un passaggio alle nuove generazioni? Che cosa vogliamo chiedere al mondo spirituale? Che cosa possiamo fare per il mondo attuale?

Su queste e altre domande mi piacerebbe confrontarci in questa Libera Associazione per l'Antroposofia.
 
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view post Posted on 30/4/2014, 10:10
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Sulle motivazioni per cui credo valga la pena di aderire ad una Libera Associazione per l'Antroposofia c'è a mio parere quella del confronto. Claudio Gregorat ha descritto in un articolo che ho letto ieri sul sito rudolfsteiner.it, "Il Dramma dell'Iniziazione", ovvero la rinuncia a proseguire il cammino spirituale.

CITAZIONE
L’uomo aspira alla conoscenza di sé e del mondo e, dal momento che né la scienza né la religione gli offrono sufficienti rappresentazioni e concetti, il suo anelito lo spinge verso l’autoconoscenza che si consegue per mezzo dell’Iniziazione: ma ecco che si scontra subito contro difficoltà insormontabili. Nel procedere per mezzo di concentrazioni, meditazioni, esercizi vari, si accorge per esperienza propria, che molto obiettivi di carattere logico, estetico e morale, non potranno venir mai raggiunti, in quanto, esaminandosi spassionatamente, constata innanzitutto di non sapere quasi nulla di se stesso e quel poco che sa, non raggiunge mai la verità, poiché l’amor proprio si oppone tenacemente; e pur sapendo di essere un insieme di errori di varia natura, non è disposto a rinunciarvi. L’anelito verso la conoscenza dello spirito si scontra con le inclinazioni innate - che comunque reputa inaccettabili - che gli appaiono di dimensioni enormi e che ora incombono sull’ anima creando angoscia e smarrimento.

Le esperienze che fa a motivo di esercizi vari, gli mostrano come il mondo spirituale elementare entro il quale si trova, non lo accoglie ed anzi lo respinge quale un errore che in esso non può esistere: questo è causa di dolore.
La constatazione che un difetto qualsiasi non si modifica che in minima misura e non si può rimuovere né modificare in questa presente vita, è motivo di sconforto: e spesso si affaccia lo spettro della rinuncia: a che pro tanta fatica per risultati pressoché insufficienti ? Così si affaccia l’idea e la convinzione di essere certamente una persona di valore, che si conferma nella constatazione di certe virtù evidenti, che però occultano il proprio vero essere.

I rapporti con gli altri uomini sono basati, in realtà, sulla menzogna, poiché là dove si credeva di nutrire rispetto e benevolenza, si mostrano ora nella maschera dell’avversione se non dell’invidia e dell’odio, prima occultati dalle convenzioni esteriori superficiali e fittizie. L’autoconoscenza svela tali aspetti interiori. L’amor proprio, la suscettibilità che si sostanzia con l’orgoglio e la presunzione, feriti a morte sia pure da giudizi oggettivi e benevoli, reagiscono in modo istantaneo, o con un gelido rifiuto, o con un’esplosione incontrollata di collera. La propria bruttezza permane e non si tramuta in bellezza, in quanto non si riesce a modificare, poiché non si riconosce e se ne attribuisce ad altri la colpa.

L’iniziazione pone tutto questo in oggettivo rilievo e, come primo passo, magari si riconosce la posizione errata: ma non tanto da condurre ad una ammissione pubblica, almeno dinanzi a persone amiche: cosa di grande importanza. E così anche la constatazione più o meno consapevole di questo stato di cose, è motivo di sofferenza. Ci si trova dinanzi a due condizioni: il riconoscimento della propria pochezza e l’impotenza per uscirne. In aggiunta sorge un timore molto preoccupante: che in un momento qualsiasi e per qualsiasi motivo, le facoltà tenute fin qui a bada, possano esplodere senza controllo manifestandosi nella loro vera realtà. Ciò è sconvolgente e tormentoso.

In questa condizione così particolare, si sente il rifiuto del mondo spirituale oggettivo ad accogliere un errore vivente come noi stessi. Soggettivamente si sa che per potervi entrare in modo legittimo, si dovrebbe procedere ad una sorta di amputazione dolorosa, in quanto sminuisce la propria personalità conquistata con tanta fatica. Si dovrebbe abbandonare tutto ciò che si è: e cosa rimarrebbe ? un nulla !

Nel processo di visualizzazione delle proprie varie negatività, si tenta di oggettivarle assommandole in una sorta di figura spettrale che formiamo noi stessi come motivo autoconoscitivo: fantasma severo che si pone come vivente rimprovero, al quale dobbiamo continuamente ritornare onde correggerlo. Esattamente l’opposto del ritratto di Dorian Gray, e cioè tentare di migliorarlo, nobilitarlo. Non è ancora il caso del Piccolo Guardiano, figura che condensa in sé tutte le negatività delle passate incarnazioni, ma solo di questa presente.

Ed ora, se ci si chiede come ci si presenta al mondo, con quale veste, viso, figura ? si deve anche convenire che presentiamo una maschera e non il nostro vero volto. Questo dovrebbe lasciar trasparire tutto ciò che è istinto, inclinazione, desiderio, ideale, necessità, fanatismo ecc. Invece no, presentiamo una maschera di convenienza, vale a dire una menzogna. Un po’ come l’abito che occulta tutte le disarmonie del corpo e lo presenta accettabile – per fortuna – ma non vero. Ecco così la necessità di un esame accurato onde rimuovere gli aspetti negativi possibili.

E qui ora tale menzogna si sposa a quella della società contemporanea sostanziata di falsità, opportunismo, egoismo spietato: in una parola menzogna. Menzogna che traspare da tutti i giornali, trasmissioni TV, conferenze, relazioni, servizi, parlamento, diplomazia, e così via. Pensiamo un attimo all'intrico di menzogne palesi della vita politica, per raggiungere il potere.

Citiamo un passo di Rudolf Steiner a proposito delle “menzogne della vita”:
Effettivamente siamo immersi in un fenomeno della vita attuale che dobbiamo considerare con l’anima chiaramente e nitidamente e in tutta la sua profondità. Dobbiamo avere il coraggio di guardare con chiara coscienza a queste menzogne della vita: e guardando le cose chiaramente, dobbiamo trovare la forza di mantenerci saldi di fronte a tutto ciò che fluisce da ogni parte e che – pur essendo spesso mascherato e nascosto da un lato o dall'altro - ha origine, tuttavia, da questa menzogna.

Nella divulgazione scientifica è opportuno procedere sempre alla revisione e controllo di quanto viene pubblicato: la verifica è sempre necessaria, a cominciare dalle false immagini e rappresentazioni imposte dalla scuola, come l’origine animale dell’uomo, la dottrina dei colori di Newton, la formazione del sistema solare, le tante teorie scientifiche che mutano continuamente, le rigide posizioni mediche, quelle altrettanto rigide legate alla religione, quindi tutta la dogmatica scientifica e religiosa, che offre solo una falsa facciata invece della verità dei fenomeni.

Di tutto questo è sostanziata la nostra personalità che viene respinta dal mondo superiore. Dolore e sconforto per la constatazione di quanto si deve rinunciare! e qui l’anima arretra e rinuncia alla conoscenza di sé così dolorosa. La paura dinanzi all'ignoto suo essere, ha il sopravvento.

Pur tuttavia l’immagine così negativa di sé richiama una volontà più profonda che spinge, magari ricominciando sempre da capo e osservando scrupolosamente ogni moto interiore giudicandolo nella “sua” realtà. E’ come togliersi una maschera. Ecco un motivo accettabile: in luogo di amputazioni varie, riconoscere ad una ad una le tante maschere ed eliminarle trasformandole. Questo proposito riesce più accettabile all’amor proprio. Constatata la bruttezza del proprio essere, si può procede - magari lentamente per maggior sicurezza – al suo abbellimento estetico e morale.

Così l’incontro col Guardiano viene rimandato a tempi più favorevoli: quando ci si potrà guardare allo specchio e non scorgere più il demone beffardo che traspare agli angoli degli occhi. Per prima cosa deve guadarsi intorno e scorgere la caricatura di quanto invece dovrebbe avere il volto della verità: e liberarsi dallo stato fossile di tante cose che gli stanno intorno. Innanzitutto la bellezza della natura e del mondo e scorgere il mistero che essi ancora nascondono e che attende di venire liberata, svelata. E questo mistero, questo ignoto non deve essere di impedimento ma di stimolo a volerlo raggiungere e conoscere.
[n.d.r. non si capisce bene dove finisca la citazione]

Le migliaia di esseri viventi che non si scorgono per la nostra ottusità e cecità, attendono da noi la loro liberazione e innanzitutto di venire conosciuti e riconosciuti: questo conferirà il coraggio necessario per superare l’abisso dell’ignoto e del mistero.

Ma prima cosa è il “riconoscimento del varo stato in cui ci si trova”. Diversamente si soggiace ad una illusione. Molto illuminanti sono le parole che il Grande Guardiano rivolge a Giovanni Tomasio nel terzo dramma-mistero di Rudolf Steiner:

Tomasio, rifletti dunque su quel che sai.
Ciò che vive al di là di questa soglia
Ti è del tutto sconosciuto.
Ti è invece familiare ciò che ti devo richiedere
Prima che tu possa entrare in questo regno.
Dovrai separarti da molte forze
che ti eri conquistato nel corpo terreno
…………………………
Proprio questo, però, hai gettato via
E lo hai dato in proprietà ad Arimane.
Ciò che resta adesso, per i mondi soprasensibili
Te lo ha corrotto Lucifero
E io te lo devo togliere al passaggio alla soglia
……………………….
Così non ti rimane più nulla
Se ti vorrai trovare nello spirito
Sarai un essere senza essenza


Qui ora si presenta una situazione che oggi si presenta in modo massiccio ed è difficile da dirimere: l’influenza di Arimane e di Lucifero nella nostra vita. Quella di Arimane è esterna e quindi visibile e ben percepibile nei suoi effetti che sono posti davanti ai nostri occhi. Non così quella di Lucifero ben più subdola, la quale, come si è visto sopra, si nasconde fra le pieghe dell’anima, suscitando illusioni su illusioni. Quanti mai scontri fra persone si verificano ad ogni momento, a motivo della personalità che si vuole imporre a tutti i costi ottenebrando il buon senso e la ragione: e ciò avviene anche fra le persone migliori, come si è potuto constatare spesso. Letteralmente Lucifero pone un velo – che a volte è una parete impenetrabile – davanti ai nostri occhi e ci impedisce di riconoscere l’evidenza ! Nei confronti dell’elemento arimanico si può dire che siamo abbastanza attrezzati per riconoscerlo e renderlo innocuo: ma non così per l’elemento luciferico che, quale serpente giustamente, si insinua nell'anima rendendola cieca e sorda !

E questo pericolo, questa influenza è ben più difficile da riconoscere di quanto si crede. Ed è motivo di divisioni su divisioni, lotte e scontri deleteri, che bloccano ogni buona intenzione ed iniziativa. E ancora molto interessante conoscere le parole che Lucifero pronuncia nel secondo dramma-mistero “La prova dell’anima”
e quando gli uomini si dividono È già pronto il campo d’azione della mia potenza.

E bisogna ribadire che solo per via di un autoconoscenza spassionata ed oggettiva – a volte molto sofferta – questo elemento può essere reso innocuo: cosa che ognuno tenta di attuare.

Spesso non si notano progressi nella disciplina occulta propri a motivo di questo “grumi passionali” diventati quasi organici ereditati o anche acquisiti, come deformazioni istintive facente parti della personalità e dei quali non ci si accorge e quindi si rimane fermi nonostante la volontà di uscirne. I più pericolosi sono le idee-pensieri divenuti parte di noi stessi, pensieri e idee non giusti, che sono sempre presenti come ostacoli insormontabili: pensieri, concetti legati al cervello, costituenti il cervello che bisogna lasciar cadere al fine di raggiungere la liberazione da essi, e l’acquisizione di ulteriori concetti, idee, rappresentazioni più valide e consone al proposito basilare e su questi e con questi lavorare.

E in seguito, dopo aver tanto seriamente lavorato e quasi in attesa di una qualche illuminazione, è saggio tentare di attuare la giusta posizione da assumere, sintetizzata dalle parole pronunciate da Felice Balde nello stesso dramma:

Non aspirare a nulla,
essere solo calmo e pieno di pace
tutto attesa nell'intimo essere dell’anima.
Questo è l’atteggiamento mistico.

Ora la via diviene più chiara ed accessibile, conoscendo quanto l’iniziazione comporta:
“Fare ciò che è giusto e attendere che il mondo dello Spirito si riveli al momento giusto”.

La base di partenza per un qualsiasi tipo di cambiamento, è una corretta analisi della situazione attuale. Per prima cosa tale analisi va effettuata nei confronti di se stessi. Quanti inganni gioca la nostra anima alla nostra mente. Solo un vero confronto con l'altro può portare alla luce determinati aspetti del nostro carattere, del nostro modo di pensare, dei nostri automatismi inconsci.

Una delle motivazioni principali che secondo me hanno determinato la frammentazione, ma soprattutto l'immobilizzazione del movimento antroposofico, è che le persone che ne facevano parte, non avevano una giusta visione dei propri punti d'ombra. Si dice che è stato il karma non risolto di vite precedenti a provocare i disastri, ma che cosa è l'azione del karma se non una mancata presa si coscienza dei propri punti oscuri?

La via antroposofica, credo che dia delle chiavi di risoluzione a questi problemi, che sono i tre esercizi di equanimità, positività e spregiudicatezza. Ma tali esercizi, vanno effettuati nel quotidiano confronto con l'altro, non si fanno da soli come i primi due. E il confronto, con amici o nemici, illumina tante di queste ombre. Inoltre il confronto con gli altri aiuta nell'esortazione vicendevole nei momenti in cui l'anima vacilla. E l'anima vacillerà davanti al Guardiano della Soglia. Cosicché alcuni, che sarebbero pronti per affrontarlo, non ne hanno il coraggio, in quanto hanno sperimentato la propria solitudine di fronte a quel mostro, e hanno indietreggiato.

Sicuramente il Guardiano va affrontato nella propria interiorità, e li si è da soli davanti a mondo spirituale, ma la presenza di amici che hanno il nostro stesso dilemma, che provano le stesse nostre emozioni, che capiscono quello che sentiamo nell'anima, ci conforta e ci stimola.

Rudolf Steiner aveva detto che nel Movimento Antroposofico (o Società Antroposofica, ora non ricordo bene) sarebbero confluiti coloro che per karma avevano avuto una infarinatura pre-natale, nella scuola si Michele nei cieli.

Ora la domanda è, sarà possibile tramite questa libera associazione, riunire coloro che, anche se karmicamente distanti tra loro, sentono una affinità con l'antroposofia?

Buona giornata Pierfrancesco
 
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view post Posted on 30/4/2014, 11:07

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sembra anche a me che Senza di lei (Judith von Halle) non si sarebbe creata alcuna "Libera Associazione"
...allora i partigiani di Prokofief potrebbero fare una loro "libera associazione" e i discepoli di Scaligero un'altra, sempre libera e sempre con l'intento di lavorare assieme
boh
Morti gli ultimi veterani, ci sarà un passaggio alle nuove generazioni?
non sembra proprio
è anzi iniziata l'epoca dei centenari, non il centenario del congresso di Bologna, seguito da quelli dell'euritmia, della fondazione del gruppo Christian R+C ecc. ma relativo all'età dei componenti i gruppi, che non ricordo se Germania o in Svizzera paiono avere un'età media superiore ai settant'anni.
 
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mitteleuropeo1
view post Posted on 1/5/2014, 09:13




Già..il mondo antropop sembra a volte un consesso di litigiosi vegliardi, tutti presi a fare il contrario di quello che professano....Tuttavia in giro, qui e all'estero, ho visto ,per fortuna, un certo "movimiento" giovanile. Però.... man a mano che si avvicina "quel" momento comincio a pensare che Mika El, "colui che pesa le anime" dopo il trapasso non apparirà verosmilmente
molto cordiale quando mi avvicinerò alla bilancia "fatale" (creatrice di "fatum",ovverosia il contenuto del deliberato divino) A chi è stato dato molto, non è che possa essere richiesto solo il "minimo sindacale"..
 
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5 replies since 29/4/2014, 16:21   238 views
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